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Infermiere spiate sotto la doccia dell’ospedale, Giani: “Un fatto gravissimo”

30 maggio 2022 | 15:30
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Infermiere spiate sotto la doccia dell’ospedale, Giani: “Un fatto gravissimo”

Per il governatore si è trattato di un vero e proprio atto di violenza contro le donne

“Quanto accaduto all’ospedale di Empoli è un fatto gravissimo, un episodio che crea sconcerto e lede al dignità della persona. Confido nel lavoro della magistratura per una pena esemplare, una volta che le indagini delle forze dell’ordine consentiranno di individuare i responsabili”. Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, a commento dell’increscioso episodio, verificatosi all’ospedale San Giuseppe di Empoli, in provincia di Firenze, dove alcune infermiere sono stata spiate attraverso una microcamera, installata in una doccia degli spogliatoi.

“Il trauma vissuto dalle lavoratrici è la conseguenza di un atto di violenza contro le donne, un gesto esecrabile che va condannato con fermezza”.

A fianco del messaggio di massima solidarietà della prima cittadina Brenda Barnini, alle dipendenti spiate con una telecamera negli spogliatoi dell’ospedale di Empoli, sono arrivate anche le parole della presidente della Commissione pari opportunità Maya Albano per far arrivare forte il senso di indignazione che questa vicenda racchiude.

La presidente spiega che la Commissione pari oppportunità del Comune di Empoli esprime “la propria solidarietà alle infermiere dell’ospedale San Giuseppe. In molti casi si assiste sempre più ad un’oggettivazione del corpo femminile, a comportamenti che umiliano le donne e ne feriscono profondamente la dignità.  Di fronte a fatti come questo, l’indignazione dovrebbe appartenere tanto alle donne quanto agli uomini. È fondamentale che la condanna diventi unanime, che tali comportamenti non vengano assunti dall’opinione pubblica come semplici bravate, ma come dei gravi reati, sostenuti dall’asimmetria che ancora oggi contraddistingue i rapporti di potere uomo-donna“.  Continua affermando che tali episodi “evidenziano quanto sia necessario investire sull’educazione affettiva e su una profonda revisione degli squilibri nei ruoli tra i gener”i.