Pesce scaduto e non etichettato nascosto in locali abusivi: blitz a Prato e Altopascio





Sanzioni e sequestro da parte di guardia costiera e Asl
Sette tonnellate di alimenti sequestrati: la guardia costiera e l’Asl di Prato e della Piana di Luccascovano locali abusivi per occultare la merce.
Si è conclusa da qualche giorno una complessa attività ispettiva che ha visto gli ispettori pesca della Capitaneria di Porto di Livorno e i funzionari dell’Asl di Prato e Piana di Lucca, dipartimenti della prevenzione – unità sicurezza alimentare, impegnati in una serie di controlli presso vari esercizi commerciali e depositi di stoccaggio di alimenti gestiti da cittadini extracomunitari, situati nelle province di Lucca e Prato.
Di particolare rilievo è l’attività svolta presso un supermercato di Prato dove i militari della guardia costiera e il personale della Asl di Prato, dopo aver visionato i locali e le celle-frigo di stoccaggio della merce, hanno individuato la presenza di un magazzino occultato.
Il vano, realizzato abusivamente all’interno di un deposito, risultava di non facile individuazione in quanto la porta di accesso era stata meticolosamente nascosta con piastrelle identiche a quelle della parete circostante. Al suo interno sono state rinvenute oltre 5 tonnellate di alimenti privi di qualsiasi documento che ne attestasse la provenienza e oltre 800 chili di prodotti ittici scaduti.
Il locale e la merce sono stati sottoposti a sequestro amministrativo.
Sempre a Prato l’autorità sanitaria ha, inoltre, disposto la chiusura temporanea di una pescheria a causa delle gravi carenze igienico sanitarie riscontrate.
Analogo sistema di occultamento della merce è stato smascherato in un deposito di circa 500 metri quadrati, utilizzato per lo stoccaggio di alimenti da una società di importazione di Altopascio, dove durante il sopralluogo sono stati rinvenuti ben tre locali nascosti.
All’atto dell’accertamento, il titolare dell’azienda non ha saputo fornire agli ispettori sufficiente documentazione in ordine alla provenienza della merce detenuta e, quindi, l’autorità sanitaria di Piana di Lucca ha disposto l’immediata sospensione dell’attività di commercializzazione degli alimenti.
Contestualmente sono stati notiziati l’ufficio urbanistica del Comune di Altopascio e l’ufficio Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (Pisll), per i rispettivi aspetti di competenza. In tale deposito sono stati rinvenuti 600 chili di alghe marine, probabilmente provenienti dalla Cina, le quali sono state sottoposte a sequestro amministrativo, poiché sprovviste di regolare etichettatura. La merce risultata non idonea al consumo umano è stata destinata allo smaltimento e ai responsabili degli illeciti sono state inflitte sanzioni amministrative per un totale di 7.500 euro.