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Fece un figlio con un 14enne: l’Appello conferma la condanna per la “professoressa”

17 maggio 2022 | 17:00
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Fece un figlio con un 14enne: l’Appello conferma la condanna per la “professoressa”

Assolto il marito della 34enne pratese

Ridotta di soli 15 giorni la pena per la “professoressa” che ebbe un figlio da un ragazzo, minorenne, a cui dava ripetizioni di inglese.

Lo hanno deciso i giudici di secondo grado, dopo l’udienza odierna e una camera di consiglio durata oltre un’ora e mezzo. 

La donna, una 34enne di Prato, accusata di violenza sessuale su minore, dovrà scontare 6 anni e cinque mesi e mezzo. Decisa anche una provvisionale di 50mila euro per le parti civili che si erano costituite in giudizio: 30mila euro al ragazzo, oggi diventato maggiorenne, e 10mila a ciascuno dei suoi genitori.

La 34enne, nel 2018, la vicenda è nota, ebbe un figlio dal ragazzino, che all’epoca aveva solo 14 anni.

La Corte d’Appello di Firenze, oggi (17 maggio) ha confermato le accuse mosse, atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore,  cancellando l’accusa di violazione di domicilio, in occasione di una visita al minore nella sua abitazione.

Assolto, invece, il marito 35enne, che in primo grado era stato condannato a 1 anno e 8 mesi per alterazione dello stato civile: l’uomo sapeva di non essere il padre naturale del figlio avuto dalla moglie con il ragazzino 14enne quando si presentò negli uffici comunali registrandolo con il suo cognome.

L’avvocato Mattia Alfano, del Foro di Firenze, che difendeva la donna, ha già annunciato ricorso in Cassazione. Le motivazioni sono attese entro 90 giorni.

La storia venne alla luce nel 2020, quando la coppia finì sul registro degli indagati dopo la denuncia presentata dalla mamma del minore appena saputo dal figlio cosa stesse accadendo durante le ripetizioni di inglese.  Il racconto del ragazzino, che confessò ai genitori anche le pressioni avute dalla donna perchè non dicesse niente a nessuno, trovò conferme anche nei messaggi sul cellulare e dall’esame del Dna sul piccolo nato, che oggi ha 4 anni.

Durante l’indagine la “professoressa” fu anche sottoposta ad una perizia psichiatrica dal stesso medico, il dottor Renato Ariatti, che si occupò di Anna Maria Franzoni, la madre di Cogne condannata per l’omicidio del figlio. Perizia dalla quale emerse che la 34enne di Prato era capace di intendere e volere.