Colpo di scena: Pantaleoni assolto dal reato di diffamazione dopo 8 anni di processo

Il pm aveva chiesto la condanna: dopo l’arringa dell’avvocato Michele Cantelli l’imputato è stato assolto perchè “i fatti non sussistono”
“I fatti non sussistono”. Colpo di scena, dopo 8 anni di processo: questa mattina (12 maggio), al tribunale di Lucca, Gianluca Pantaleoni è stato assolto dal reato di diffamazione.
Il pm di udienza, dottoressa Elena Leone, aveva chiesto di riconoscere la responsabilità dell’imputato e la condanna dello stesso a mesi 4 di reclusione, al pagamento dei danni e delle spese processuali in favore della parte civile, il prefetto Santi Giuffrè.

A seguito di tale richiesta del pubblico ministero ha preso la parola per l’arringa conclusiva l’avvocato Michele Cantelli del foro di Napoli Nord, figlio dell’avvocato Giovanni, il guru del foro che difende Pantaleoni anche nel tribunale di Pistoia per la nota vicenda giudiziaria sulla quale permane ancora in atto la misura cautelare.
Dopo circa un ora, all’esito della camera di consiglio, il giudice Lucrezia Fantechi ha emesso sentenza di assoluzione in favore di Pantaleoni per tutti i capi di accusa con formula piena.
La vicenda giudiziaria fu determinata da una richiesta di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale avanzata dal prefetto Santi Giuffrè allora direttore centrale delle specialità al ministero dell’Interno, oggi nuovo commissario antiracket e antiusura del governo. All’epoca in merito alla richiesta di trasferimento intervenne provvedimento di archiviazione a firma dell’allora capo della polizia direttore generale della pubblica sicurezza prefetto Alessandro Pansa,pronunciandosi quindi in favore di Gianluca Pantaleoni leader nazionale del sindacato di polizia maggiormente rappresentativo. Il suo impegno lo ha portato spesso a denunciare e contestare attività e comportamenti dei vertici della polizia di Stato perchè ritenute anti-economiche, e/o irrispettose dei diritti dei poliziotti. A fronte di tale impegno era stato avviato procedimento di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale. La richiesta di trasferimento, che secondo quanto riferito dal prefetto Santi Giuffrè nel corso del dibattimento sembrava dovesse essere accolta, veniva invece decisa con provvedimento di archiviazione che riconosceva le giuste ragioni del Pantaleoni stabilendo che lo stesso poteva continuare a svolgere le sue funzioni alla Polstrada di Lucca.
All’epoca dei fatti la notizia ebbe ampio risalto mediatico e, a seguito della pubblicazione di vari articoli il prefetto in questione inoltrò querela per diffamazione aggravata nei confronti di Pantaleoni.
A nulla sono valsi i continui tentativi di mediazione posti in essere nel tempo anche dagli avvocati precedenti che assistevano il Pantaleoni, il quale solamente oggi, a seguito di una lunga battaglia giudiziaria portata avanti con i nuovi difensori avvocati Cantelli padre e figlio ha visto riconosciuto le proprie ragioni ,cioè il diritto ad una giusta critica e ad una libera espressione delle proprie idee per nulla offensive delle persone e dei ruoli altrui.
Assolto dalla stessa accusa anche il collega di Pantaleoni, Indro Marchi, difeso dall’avvocato Cristiano Baroni del Foro di Lucca. Per lui il pm aveva chiesto l’assoluzione.