In terapia intensiva al Bambino Gesù il piccolo di Prato con sospetta epatite acuta

Fra i virus sospettati di provocare questa nuova forma c’è l’adenovirus
E’ stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale romano Bambino Gesù il piccolo di 3 anni con sospetta epatite misteriosa portato dai genitori al Santo Stefano di Prato e poi trasferito al Meyer di Firenze.
Al momento l’opzione trapianto è stata accantonata.
Al Bambino Gesù stanno eseguendo ulteriori esami per comprendere la natura dell’infezione al fegato, che per ora resta sconosciuta.
Sono circa 100 i casi analoghi accertati in Gran Bretagna e in altri paesi europei. Lo scorso 15 aprile scorso il Ministero della salute ha diffuso una circolare di allerta, con particolare riferimento ai bimbi in età pre-scolare.
L’epatite del bimbo pratese non è riconducibile alle forme conosciute, la A, B, D ed E.
Il primario di pediatria dell’ospedale Santo Stefano di Prato, Pier Luigi Vasarri, ha spiegato che il bimbo è stato ricoverato la sera di mercoledì scorso con difficoltà respiratorie e dolore all’addome. Poi le sue condizioni sono peggiorate.
Sottoposto al tampone Covid, è risultato negativo ma con anticorpi alti: non essendo vaccinato, potrebbe quindi aver contratto il SarsCov2 nelle settimane precedenti.
Fra i virus sospettati di provocare questa nuova forma di epatite c’è l’adenovirus, che in genere provoca mal di gola, raffreddore, febbre e, raramente, anche gravi epatiti.
Per alcuni esperti non ci sarebbero connessioni col Coronavirus, per altri le conseguenze si ricondurrebbero alle misure adottate durante i lockdown, che hanno tenuto lontani i bambini da questi virus impedendo loro di sviluppare adeguate difese immunitarie.