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Appartamenti occupati abusivamente, Stato e ministero dell’interno devono risarcire la comproprietaria

20 aprile 2022 | 22:15
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Appartamenti occupati abusivamente, Stato e ministero dell’interno devono risarcire la comproprietaria

La donna originaria di Capannori aveva fatto un investimento a Firenze in appartamenti poi occupati dal Movimento per la casa

È stata risarcita la donna comproprietaria di 12 appartamenti a Firenze che erano stati occupati abusivamente. Così ha stabilito il tribunale fiorentino che ha condannato lo Stato e il Viminale a pagare circa 145mila euro alla donna, nata a Capannori, per responsabilità extracontrattuale.

In pratica non si era riusciti a eseguire l’ordine di sgombero del giudice e quindi è scattata l’azione di risarcimento da parte dei proprietari. La donna nel 2011 aveva fatto un investimento in questa società proprietaria dei 12 appartamenti che però poi erano stati occupati dal movimento lotta per la casa. Ora il giudice ha stabilito la quota del suo risarcimento. Lo Stato e il Viminale sono stati condannati a pagare anche circa 15mila euro di spese legali.

Il risarcimento è stato quantificato da un perizia tecnica disposta dal giudice in giudizio che ha calcolato un fitto medio mensile moltiplicandoli per gli anni di occupazione in cui i proprietari non hanno potuto godere del bene. Anzi hanno dovuto comunque pagare per un certo periodo le utenze, e Imu e Tasi, tant’è che c’è una proposta di legge che vuole modificare il decreto sicurezza del 2018 e integrarlo con esenzioni per i proprietari di immobili occupati abusivamente.

Il tema dell’occupazione abusiva è da sempre al centro del dibattito politico e in un’ottica di miglioramento delle condizioni di vivibilità delle città e di prevenzione delle situazioni di degrado, con il decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 aprile 2017, 48, si è previsto che il prefetto, sentito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, possa mettere a disposizione la forza pubblica per procedere allo sgombero delle abitazioni in esecuzione di provvedimenti dell’autorità giudiziaria.

Tuttavia, a distanza di anni, è possibile affermare che le norme introdotte non hanno condotto a un miglioramento della gestione dell’occupazione arbitraria e dell’esecuzione materiale degli sgomberi. Ciò deriva dal fatto che l’impiego della forza pubblica deve tenere conto di talune priorità tra cui la situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica nei territori interessati, i rischi per l’incolumità e la salute pubblica. Di conseguenza, nel bilanciamento di diversi interessi e diritti che rilevano in relazione agli sgomberi, la tutela del diritto di proprietà, anche se legittimamente avanzata in forza di un titolo e di un provvedimento giudiziale, può essere surclassata dall’esigenza di non pregiudicare l’ordine e la pubblica sicurezza nonché i bisogni primari degli occupanti abusivi collegati a particolari condizioni di vulnerabilità. Pertanto, le norme richiamate non hanno in alcun modo arginato il grave problema delle occupazioni abusive, giungendo esclusivamente ad arrestare ulteriormente la tutela dei proprietari che sono costretti a subire lesioni e limitazioni dei propri diritti, senza un sostegno efficace da parte dello Stato e degli organi preposti.

Le recenti sentenze della Cassazione stanno orientando le decisioni dei vari tribunali in tema di risarcimento, nella parte risarcibile. Su danni materiali invece relativi ai 12 appartamenti che gli occupanti hanno prodotto negli anni, i giudici fiorentini non hanno ammesso le richieste della donna e dei comproprietari perché mancava una relazione di stato dei luoghi iniziale.