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Cronaca
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Rapine, estorsioni, minacce e lesioni a minorenni: per il capo della baby gang si sono aperte le porte del carcere

29 marzo 2022 | 14:00
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Rapine, estorsioni, minacce e lesioni a minorenni: per il capo della baby gang si sono aperte le porte del carcere

Indagine della squadra mobile e della Municipale di Arezzo

Rapine, estorsioni, minacce e lesioni a minorenni: per il capo della baby gang si sono aperte le porte del carcere

Nella serata di ieri (28 marzo) gli uomini della squadra mobile, con l’ausilio della Municipale, hanno eseguito la misura della custodia in carcere, emessa dal gip del tribunale di Arezzo su richiesta della procura della Repubblica aretina, a carico di un 20enne con alle spalle già numerosi precedenti di polizia.

La misura è arrivata al culmine di accurate indagini, coordinate dall’autorità giudiziaria e condotte dalla Mobile e dalla polizia municipale, che hanno permesso di accertare la responsabilità del ragazzo in relazione ad una serie di rapine su strada, estorsioni, minacce e lesioni aggravate compiute prevalentemente nella zona di Piazza Sant’Agostino, luogo di ritrovo abituale della baby gang, proprio allo scopo di affermare l’egemonia territoriale della banda in quelle precise aree del centro storico.

Ricostruito, sulla base delle testimonianze delle vittime, prevalentemente minorenni, e dell’attività investigativa, il modus operandi della baby gang: la vittima veniva solitamente avvicinata con delle scuse e poi si trovava ad essere accerchiata da più giovani che con minacce,la cui forza intimidatoria data dalla sproporzione numerica a volte veniva rafforzata dall’esibizione di coltelli, tirapugni, colli di bottiglia rotte o altre armi improprie, veniva rapinata del proprio telefono o del proprio portafogli. In una circostanza alla vittima è stato poi chiesto del denaro per rientrare in possesso del maltolto, configurandosi pertanto il reato di estorsione.

Contestati inoltre episodi di lesioni o minacce aggravate, scaturiti per futili motivi, a volte per un semplice sguardo sbagliato come successo lo scorso dicembre ad un ragazzo che per aver semplicemente guardato il 20enne si trovava ad essere minacciato da quest’ultimo con un paletto metallico salvapedoni.