“Paga o sarai arrestato per pedopornografia”, commerciante di Lucca nella rete dei truffatori: “Hai visitato siti proibiti”

La nuova frontiera del fishing colpisce anche in città. La polizia postale mette in guardia
La truffa continua a correre via web.
L’ultima “trovata” dei signori della truffa arriva su carta intestata (finta ovviamente) del ministero dell’interno dove il capo della polizia ti scrive in prima persona per annunciarti che hai violato le leggi sulla pedopornografia e che devi rispondere alla mail entro 72 ore altrimenti sarai arrestato. Il passaggio successivo chiaramente è chiedere soldi per sanare il tutto attraverso una finta sanzione oblativa. “Stiamo avviando un procedimento legale contro di lei per pedopornografia, pedofilia, cyber pornografia, traffico sessuale”.
Questo il messaggio di una massiccia campagna di phishing veicolata da false email e messaggi social, avverte la polizia postale sul proprio sito istituzionale. Si tratta di falsi messaggi che prospettano alla vittima una inesistente indagine penale con l’intento di indurla a ricontattare i “truffatori” e esporsi in questo modo a successive richieste di pagamenti in denaro o di comunicazione dei propri dati personali. Le false email scritte in diverse lingue, utilizzano anche il logo della Repubblica Italiana, del ministero dell’Interno, di Europol o della Polizia. La polizia postale raccomanda di diffidare da simili messaggi e avvisa che le Forze di polizia non contatterebbero mai direttamente i cittadini, attraverso email o messaggi, per richiedere loro pagamenti in denaro o comunicazioni di dati personali, dietro minaccia di procedimenti o sanzioni penali. L’ultima in ordine cronologico è arrivata all’indirizzo mail di un noto commerciante di Lucca che non ha esitato a chiamare il 113 per segnalare la mail e indagini sono in corso per risalire ai responsabili. Il finale del testo è più che esplicito: “Per motivi di riservatezza ti inviamo questa e-mail, sei pregato di farti sentire via e-mail scrivendo le tue giustificazioni affinché siano esaminate e verificate al fine di valutare le sanzioni; questo entro un termine rigoroso di 72 ore. Siete pregati di risponderci via e-mail scrivendo le vostre giustificazioni affinché vengano messe all’esame e verificate al fine di valutare le sanzioni che entro un termine rigoroso di 72 ore. Trascorso questo tempo, saremo obbligati a inviare la nostra denuncia al Pubblico Ministero per stabilire un mandato d’arresto nei vostri confronti e procederemo al vostro immediato arresto”. La speranza come sempre è che qualcuno abbocchi, si impaurisca e paghi per evitare beghe giudiziarie e purtroppo sfruttano la legge dei grandi numeri e qualcuno ci casca sempre. Le indagini proseguono ma nel frattempo ovviamente non rispondete a mail e messaggi e chiamate invece le forze dell’ordine, sempre.