Apre una nuova caffetteria a Castelfranco di Sotto, il Comune l’ha già chiusa

Sanzione da quasi 10mila euro. Al primo controllo della polizia municipale è emerso che l’esercizio era privo di una serie di autorizzazioni
L’avventura imprenditoriale del gestore di una nuova caffetteria a Castelfranco di Sotto è durata pochi giorni. Lui è persona conosciuta, perché in passato aveva già gestito altri locali di intrattenimento, sempre nella zona del Valdarno e della Valdera e ai primi di marzo aveva aperto questa nuova attività. Pochi giorni dopo su indicazione del Suap, lo sportello unico attività produttive, ufficio comunale che si occupa della regolarità delle attività, sono scattati i controlli della polizia municipale.
I responsabili comunali dell’ufficio, evidentemente ci avevano visto giusto: quando gli agenti sono entrati nel locale, hanno scoperto che il nuovo bar era privo di una serie di autorizzazioni che avrebbero dovuto richiedere proprio al Suap. Il gestore però, che ha sostenuto anche una serie di investimenti per sistemare il locale che si trova poco lontano dal centro storico di Castelfranco di Sotto, non ha saputo come giustificare la cosa e ha detto che pensava di essere in regola, come gli avevano garantito i suoi consulenti. Peccato però che mancavano tutta una serie di autorizzazioni fondamentali per poter aprire un esercizio di somministrazione di cibo e bevande.
Di fronte a questa situazione, agli agenti della polizia municipale non è rimasto altro da fare che verbalizzare l’assenza di titoli ed elevare sanzioni per un totale di quasi 10mila euro come previsto dai regolamenti regionali. Ora l’attività, una volta pagate le sanzioni, se vorrà riaprire dovrà affrontare l’iter normativo per ottenere le autorizzazioni comunali. Quello che stupisce è che l’attività aveva aperto da pochi giorni quando sono scattati i sigilli del Comune.
Altro aspetto singolare della vicenda è il fatto che, nonostante le disposizioni comunali siano della prima decade di marzo 2022, all’albo pretorio non ve ne sia traccia, come invece dovrebbe accadere per le ordinanze sia che si tratti di atti dirigenziali o del sindaco.