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Cronaca
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Lutto a Firenze per la morte dello chef Fabio Picchi

25 febbraio 2022 | 20:45
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Lutto a Firenze per la morte dello chef Fabio Picchi

Aveva 67 anni ed era da tempo malato: aveva fondato il Cibrèo e ‘colonizzato’ l’intera area di Sant’Ambrogio

È morto Fabio Picchi, lo chef del Cibreo di Firenze, uno dei ristoranti più noti della Toscana. Aveva 67 anni e da tempo era malato. Rinnovatore della cucina regionale, unendo alle tipicità toscane contaminazioni culturali anche esotiche, nel suo locale ha accolto tanti vip e persone comuni.

Era nato a Firenze il 22 giugno 1954. Nel 1979 aveva aoprto nel cuore della città il suo ristorante, il rinomato Cibrèo; a questo tempio della cucina si affiancheranno, negli anni, il Caffè Cibrèo, il Cibreino e il Teatro del Sale, fondato nel 2o003 con la moglie, l’attrice Maria Cassi. Fino all’ultimo Picchi ha vissuto tra le cucine, le sale dei suoi ristoranti e il palcoscenico, ricoprendo un
ruolo di primissimo piano nel panorama culturale della città.

Molto noto al pubblico italiano per le sue numerose apparizioni televisive:ha collaborato con Sveva Sagramola alla trasmissione Geo&Geo in onda su Rai 3, ha partecipato ad altre realtà televisive nazionali e ha portato in giro per il mondo la Lezione di cucina numero 0, una lezione parlata che avvicina all’amoroso e responsabile gesto del fare da mangiare.

Ha pubblicato libri di ricette e romanzi con Rai Eri, Mondadori Electa e Mondadori. Per Giunti ha scritto Firenze. Passeggiate tra cibo e laica civiltà (2015, edizione italiana e inglese) e Papale Papale (2016).

“Con lui – sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani – se ne va un pezzo di Firenze e di Toscana che si è fatta conoscere e apprezzare nel mondo per la sua creatività e genialità”. “Picchi – prosegue – è stato un ambasciatore del gusto e dei sapori della nostra regione, capace di esaltare la semplicità e genuinità della nostra cucina e farne un veicolo di cultura: cultura enogastronomica ma anche cultura nel senso più ampio, in una tradizione intimamente toscana che sa mettere insieme arte, convivialità e piacere della tavola”. Picchi è stato infatti anche scrittore e personaggio televisivo.

Se n’è andato a 67 anni. Era malato da tempo ma si è aggravato all’improvviso e lo fino a pochi giorni fa molti lo hanno visto dietro al bancone della sua bottega a Sant’Ambrogio, pronto come sempre a raccontare aneddoti di cucina, storie dei prodotti toscani o di un suo piatto. Prodigo di consigli preziosi per tutti, con le sue dritte per non sbrigare nulla di quello che uno si ritrova in frigorifero ma con la sicurezza di tirarne fuori un piatto semplice ma gustoso.

Il presidente Eugenio Giani esprime il suo personale cordoglio alla famiglia per la perdita.

“Sento ancora la sua voce calda e potente annunciare i piatti dalla cucina di uno dei posti più accoglienti di Firenze, in cui ho vissuto tanti momenti di spensierata allegria, di sano calore, di pensiero fecondo. Ciao Fabio, anima di Sant’Ambrigio, anima del buon vivere e della sapienza gastronomica antica che non hai mai smesso di raccontare, che non hai mai smesso di trasmetterci”.

Così la vicepresidente Stefania Saccardi ricorda con profondo cordoglio lo chef Fabio Picchi scomparso ieri a Firenze.

“Con Picchi se ne va un motore e un artefice insostituibile di nutrimenti, del corpo e dello spirito – prosegue Saccardi – E il suo impegno costante per la cucina di qualità, per il cibo biologico, per la toscanità e per la filiera corta devono rappresentare per noi il suo generoso lascito. Come generoso era lui, che con i suoi “mangiarini”  ha insegnato ricette fatte di sapiente e genuina passione. Ci ha raccontato e fatto amare il cibo migliore e il suo valore, trasmettendoci, parafrasando l’ultimo scritto con cui ha chiosato il calendario del Pink October 2021 che abbiamo presentato in Regione proprio a ottobre, “la Responsabilità Amorosa di un Buon Nutrimento”.

“Se ne è andato in punta di piedi. Ma noi non lo dimenticheremo mai – le parole del sindaco Dario Nardella – Hai dato tanto a Firenze e noi dobbiamo tanto a te. Voglio ricordarti così, sorridente e pieno di energia. Ciao Fabio, che la terra ti sia lieve”.