
Il presidente del consiglio regionale: “Violare il diritto internazionale mette in pericolo tutto il mondo”
Putin ha dato l’ordine: iniziata l’invasione
“Con armamenti ad alta precisione vengono neutralizzate infrastrutture militari di difesa contraerea, aeroporti militari e l’aviazione dell’esercito ucraino”, ha riferito il ministero della difesa russo.
Ad annunciare l’inizio dell’operazione militare in Ucraina è stato lo stesso Putin alle prime luci dell’alba di oggi (24 febbraio): “Ho preso la decisione di un’operazione militare. L’operazione militare russa mira a proteggere le persone e le circostanze richiedono un’azione decisiva dalla Russia”. Putin ha poi invitato l’esercito ucraino a consegnare le armi . “I piani della Russia non includono l’occupare l’Ucraina – ha aggiunto – Gli Stati Uniti hanno superato la linea rossa della Russia con l’espansione della Nato, è inaccettabile. Gli Stati Uniti stanno rifiutando di negoziare su tutte le nostre richieste di sicurezza”.
Putin ha anche aggiunto che chiunque interferirà con questa operazione pagherà un caro prezzo.
“Stamane ci siamo svegliati con una notizia che nessuno di noi avrebbe mai voluto leggere: la Russia ha iniziato l’invasione dell’Ucraina – commenta il presidente del consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo – Un attacco ingiustificato e ingiustificabile.Putin ha preferito la forza e le armi alla pace. Una scelta che va condannata da tutta la comunità internazionale, con forti sanzioni, affinché nessun altro possa fare quello che sta facendo Putin. Violare in questo modo il diritto internazionale mette in pericolo tutto il mondo. Putin ci ripensi, fermi le operazioni. La Toscana è e sarà sempre terra di pace ed è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico”.
“L’attacco della Russia all’Ucraina è ingiustificabile e va condannato in maniera inequivocabile. Come ha detto il presidente Draghi l’Occidente e la Nato devono dimostrare fermezza e rispondere compattamente al fine di evitare che l’azione di Putin porti alla destabilizzazione dell’intera regione. Le armi della diplomazia sono chiamate ad un ulteriore sforzo per ritrovare le ragioni della pace. Ma è chiaro che alla Russia dobbiamo mandare un messaggio risoluto di condanna. Il mio pensiero va innanzitutto ai cittadini ucraini, agli uomini e alle donne di quel Paese amico dell’Italia , in cui vive una folta comunità di loro connazionali, che sono alle prese con una situazione di gravissimo pericolo – aggiunge l’onorevole Rosa Maria Di Giorgi del Pd –. Fedeli all’articolo 11 della nostra Costituzione confidiamo che il nostro Paese e gli alleati sappiano trovare anche in quest’ora difficilissima, le ragioni e le azioni necessarie ad una soluzione che sia di soddisfazione per tutte le parti in causa”.
“Un segnale forte contro la guerra”: questo ha chiesto il sindaco Giorgio Del Ghingaro alla Fondazione Carnevale, in seguito alla notizia dell’attacco dell’Ucraina da parte delle truppe di Putin.
“Stiamo uscendo a fatica da anni davvero difficili – dichiara il primo cittadino -: la speranza di normalità che abbiamo intravisto con il primo corso di Carnevale, si scontra con le immagini terribili che da ore rimbalzano sugli organi di stampa di tutto il mondo”.
“Oggi è giovedì grasso e per Viareggio è un giorno di festa ma altrove si muore sotto le bombe di una guerra che per la prima volta dopo decenni bussa alle porte d’Europa. Non possiamo permettere che questa sia ancora una volta “l’unica strada”. La guerra porta solo distruzione: Viareggio deve affermarlo – conclude il primo cittadino – anche e soprattutto attraverso la sua manifestazione più gioiosa”
“Oggi a Viareggio è carnevale e mentre ci apprestiamo a vivere un altro giorno della nostra festa, simbolo di gioia e spensieratezza, nel cuore dell’Europa esplode la guerra, portando con sè terrore e disperazione – commenta Spazio Progressista – Senza addentrarci in questioni geo politiche più grandi di noi, che richiederebbero un’analisi attenta e ben ponderata, ci limitiamo a condannare fermamente la guerra, che fa morire vittime innocenti a causa di interessi particolari e per colpa dell’arroganza dei potenti. Riteniamo pertanto giusto, anche simbolicamente, chiedere alla Fondazione Carnevale di annullare lo spettacolo pirotecnico in programma per questa sera, manifestando vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dall’attacco russo di queste ore. Viareggio è solidale, Viareggio è per la pace”.
Il sindaco Matteo Biffoni sarà questa sera alle 19 al presidio in piazza della Resistenza a Scandicci, un’iniziativa voluta da sindaci toscani e Regione per un appello a fermare la tragedia che si sta consumando in queste ore alle porte dell’Europa. Proprio mentre il presidente Mattarella ha convocato il Consiglio supremo di Difesa, le istituzioni toscane lanciano un appello: “Devono essere intraprese tutte le azioni per scongiurare una guerra inaccettabile – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni – . Quello che sta accadendo alle porte dell’Europa è un passo indietro di 70 anni che non possiamo accettare. Costruire un’Europa di pace richiede l’attenzione costante di tutti e i sindaci toscani ribadiscono la loro contrarietà alla guerra e la necessità di sostegno unanime alle scelte che saranno fatte dal governo italiano”.
“Quanto sta avvenendo in queste ore in Ucraina è una ferita profonda. Abbiamo sempre auspicato la cessazione della guerra in ogni parte del mondo e invece dobbiamo vedere che proprio la guerra torna anche dentro il continente europeo – il commento della Cgil –. E’ necessario che i cannoni tacciano immediatamente e si avvii una soluzione politica e negoziata che porti ad una pace duratura. Sono necessari una politica di disarmo internazionale, una demilitarizzazione diffusa e la distruzione degli armamenti nucleari, unica vera garanzia per una coesistenza pacifica. Invitiamo a partecipare a tutte le iniziative per la pace già messe in campo (a partire dal presidio di oggi – indetto dai sindaci della Città Metropolitana – alle 19 in piazza Resistenza a Scandicci) e che si aggiungeranno nelle prossime ore, e ci impegniamo fin d’ora a promuovere una mobilitazione generale per dire no alla guerra”.
“La guerra torna in Europa. Le nostre comunità partecipano con sgomento ed incredulità ai sentimenti di angoscia della popolazione civile ucraina – il commento di Anpi e Arci – Il nostro primo pensiero solidale va agli inermi la cui vita viene sconvolta dalla violenza dei combattimenti, ai profughi, alla paura dei bambini, alla sofferenza degli anziani e dei malati. In nome di questa sofferenza e della tragedia degli innocenti ci uniamo alla voce di tutte le organizzazioni che chiedono che cessino immediatamente le ostilità, che la Russia arresti l’invasione e che le Nazioni Unite e l’Europa si facciano promotrici di azioni per creare nuove condizioni di dialogo e diplomazia. L’impegno per la pace e la solidarietà trai popoli è un tratto identitario delle nostre organizzazioni, principio della loro storia democratica e antifascista, e di fronte alla gravità di quanto sta accadendo chiediamo ai partiti ed alle Istituzioni italiane che si facciano interpreti della volontà collettiva di creazione di ponti di dialogo ed amicizia tra le culture e le comunità. La convivenza trai popoli va coltivata con azioni di sostegno alla promozione di una cultura popolare di ascolto e comprensione delle ragioni altrui, di conoscenza dei drammi della storia, creando spazi in cui si possa esprimere la voce delle cittadine e dei cittadini che chiedono pace, sicurezza, giustizia e lavoro. Adesso, di fronte all’orrore di quanto accade, è necessaria un’ampia mobilitazione aperta ed unitaria della società civile toscana, in cui si possano riconoscere tutte le organizzazioni e le persone che ripudiano la guerra. Invitiamo le comunità locali e le reti di riferimento sulla pace ad organizzare presidi e manifestazioni sul territorio, con la massima apertura, aderendo alle iniziative già programmate che abbiano carattere inclusivo e partecipativo. Di fronte alla gravità di quanto accade il movimento pacifista toscano sappia dimostrare unità, concordia ed iniziativa nella mobilitazione sociale della cittadinanza. Tacciano le armi, basta sangue, lacrime e devastazione, no alla follia della guerra”.