Nuova aggressione a Sollicciano: detenuta ferisce una agente della polizia penitenziaria

Il sindacato Sappe: “Grave e inaccettabile”
“Non sono passate che poche ore da un grave fatto di violenza che il carcere di Sollicciano a Firenze torna al centro delle cronache per un altro inqualificabile evento critico, che ha visto il ferimento di una poliziotta penitenziaria da parte di una detenuta”.
Lo rende noto Pasquale Salemme, segretario nazionale della Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
“Ieeri sera, verso le 21,30, una poliziotta ha dovuto fare ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso cittadino, dopo che una detenuta le ha chiuso violentemente il blindo della cella in faccia con l’intento di colpirla e le ha causato una contusione alla mano sinistra per cui sono stati diagnosticati 5 giorni di prognosi. La detenuta non è nuova a simili comportamenti e, nonostante sia da anni ubicata a Sollicciano proveniente da altro Istituto penitenziario, nessuno si cura di farla rientrare nel penitenziario di assegnazione”.
Salemme sottolinea che per i suoi trascorsi detentivi rappresenta una anomalia dell’intero panorama nazionale a cui i vertici dell’Amministrazione penitenziaria non vogliono trovare una soluzione definitiva. Intanto, continua a porre in essere comportamenti offensivi e a volte aggressivi nei confronti delle poliziotte Penitenziarie di Firenze”.
“La grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, rivolge solidarietà e vicinanza al personale di polizia penitenziaria di Sollicciano a Firenze” e giudica la condotta della detenuta che ha provocato le aggressioni “irresponsabile e gravissima”.
Il Sappe stigmatizza la mancata assunzione di provvedimenti da parte del Ministero della Giustizia a tutela dei poliziotti penitenziari “sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e, nonostante, senza alcuna tutela reale della propria incolumità fisica personale”.
“Gli eventi critici contro gli appartenenti allaPenitenziaria sono aumentati in maniera spaventosa, accentuati anche dalla scellerata vigilanza dinamica delle carceri che è alla base di tutta questa violenza inaccettabile – conclude Capece -. Rivendichiamo tutele e garanzie funzionali nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio bodycam e Taser su tutti nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali, Parole poche, fatti tanti, e le aggressioni contro la penitenziaria continuano. E questo è grave e inaccettabile”.