Pantaleoni accusato anche di abbandono del posto di lavoro. Il legale: “Come mai non è stato denunciato anche il collega?”

L’avvocato del poliziotto ironizza: “Era forse una pattuglia monoposto?”
Tra le varie accuse mosse a Gianluca Pantaleoni c’è anche quella di abbandono del posto di lavoro.
L’ispettore della Polstrada di Lucca, distaccato a Montecatini, arrestato nel dicembre 2019, e ora sotto processo a Pistoia, per reati che vanno dal riciclaggio alla circonvenzione di incapace, la sera del 19 febbraio 2019 era di pattuglia e, insieme a un collega, avrebbe preso un caffè. Come prova, l’accusa ha presentato la posizione, rilevata dalla cella telefonica, del cellulare del collega.
“Mi si spieghi il motivo per cui Pantaleoni è stato denunciato e il suo collega no”, tuona il legale del poliziotto, avvocato Giovanni Cantelli del Foro di Napoli Nord -. Era una pattuglia monoposto?”.
Che Pantaleoni in auto di servizio non fosse stato solo lo ha confermato in aula anche un testimone del pm, il sostituto commissario Andrea Coppini della Polstrada che ha collaborato nelle indagini con la squadra mobile pistoiese: “Era di pattuglia da solo?”, la domanda in controesame dell’avvocato Cantelli. “No”, ha risposto il teste.
“Se è vero che la responsabilità penale è personale e non discrezionale mal si colloca un reato simile a me solo – aggiunge Pantaleoni – quando per il caso contestato ero assieme a un collega”.
A fronte dell’ accusa di abbandono del posto di lavoro, al fine di difendersi. Pantaleoni ha inviato una richiesta di accesso atti alla polizia stradale di Pistoia richiedendo documentazione necessaria e soprattutto lo scontrino del rifornimento di carburante relativo a quel giorno.
Il processo riprenderà a novembre, con gli ultimi testimoni dell’accusa, mentre ad anno nuovo l’imputato farà le sue dichiarazioni e presenterà un memoriale di quasi 500 pagine.