“Dobbiamo molto alla scienza”, il monito di Mattarella a Pisa per l’inaugurazione dell’anno accademico
Il tour pisano si è concluso alla tenuta di San Rossore con l’incontro con GiovaniSi
Sergio Mattarella oggi (18 ottobre) a Pisa, in visita all’università La Sapienza, da poco ristrutturata. Davanti al Palazzo Matturella ha salutato il governatore toscano Eugenio Giani, il sindaco di Pisa Michele Conti, il presidente della Provincia pisana Massimiliano Angori
Mattarella ha poi inaugurato l’anno accademico 2021 – 2022, alla presenza del rettore Paolo Mancarella.
Rinnovamento, comunità, conoscenza, sapere, ricerca. Queste dunque alcune delle parole chiave della giornata pisana del Capo dello Stato che è iniziata alle 10 con la visita del Palazzo della Sapienza, simbolo e sede storica dell’Ateneo, tornato recentemente a risplendere dopo una profonda ristrutturazione durata alcuni anni. Il presidente Mattarella, accompagnato dal rettore Mancarella, si è soffermato nelle due aule magne prima di inaugurare simbolicamente la nuova biblioteca di scienze giuridiche, economiche e sociali. Il corteo si è quindi spostato al PalaCus di via Federico Chiarugi per la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 a partire dalle 11. Alla presenza del presidente Mattarella, il coro e l’orchestra dell’università di Pisa hanno eseguito l’inno di Mameli. Subito dopo è intervenuta la Ministra dell’università e della ricerca, Maria Cristina Messa, e il rettore Paolo Maria Mancarella ha letto il suo indirizzo di saluto.
Sono poi seguiti gli interventi di Giovanni Passalacqua (studente), Elena Orbini Michelucci (personale tecnico-amministrativo), Daniele Mazzei (ricercatore senior di Informatica), Paola Binda (professoressa associata di Fisiologia) e Leonardo Massantini (dottorando in Filosofia). A conclusione della cerimonia è quindi intervenuto il presidente Mattarella. Hanno infine chiuso la cerimonia il coro e l’orchestra dell’Ateneo con l’esecuzione dell’inno universitario.
“La vera forza del nostro paese: il senso civico che la nostra gente esprime, coltiva, manifesta e pone in essere. E di questo senso civico, questo senso delle comunità, gli atenei sono un punto di formazione decisivo. La formazione, la trasmissione del sapere, del senso critico, del senso verso il futuro è compito degli atenei. Per questo è importante quanto fanno, e per questo auguro a questo Ateneo buon anno accademico”. Con queste parole il presidente della Repubblica ha inaugurato l’anno accademico 2021/2022 dell’Università di Pisa, il 678esimo dalla sua fondazione.
Parole che hanno trovato eco anche nel discorso del rettoren particolare nel ricordare i mesi di emergenza appena trascorsi. “Vogliamo, signor presidente – ha detto il rettore – un Ateneo sempre più inclusivo, capace di tutelare pienamente quello che è il diritto allo studio di ogni nostro giovane. Ma soprattutto un’università in cui si rifuggono, con ogni mezzo, la parcellizzazione delle competenze, gli interessi peculiari e le miopie corporative”.
“Con un certo orgoglio – ha aggiunto il rettore – posso dire che l’università non ha avuto un solo momento di sospensione delle sue attività: era fondamentale per non arrestare la carriera dei nostri studenti e per garantire la continuità delle attività di ricerca. Una università che, per dirla con il sommo poeta, “sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti. Ci siamo riusciti grazie ad una comunità universitaria che ha risposto in modo rapido e compatto, dando prova non solo di grande professionalità, ma anche di una generosità encomiabile. A dimostrazione che le grandi università non si costruiscono con i mattoni e il cemento, ma con le persone che vi lavorano e studiano“.
“Con grande piacere porto il saluto della città di Pisa al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ci onora oggi della sua presenza. Dopo il tormentato 2020 in cui siamo stati costretti a misurarci con la distanza, finalmente possiamo festeggiare un nuovo inizio. Pisa è pronta a ripartire e ad accogliere in piena sicurezza studenti, docenti, ricercatori e giovani da tutto il mondo. In seguito a questa esperienza, abbiamo avuto la conferma che a fare la differenza, nel tempo ordinario e soprattutto nel tempo delle difficoltà, è sempre il capitale umano – ha commentato il sindaco di Pisa Michele Conti – Viviamo in un’epoca complessa, che richiede l’intelligenza di sapersi adattare rapidamente ai cambiamenti, alle evoluzioni tecnologiche, alle emergenze globali, in campo ambientale, economico, medico, sociale. E servono luoghi dove formare queste intelligenze, ovvero i nostri giovani, i protagonisti dell’oggi e del domani. Risorse strategiche per costruire il futuro. Pisa, la città dell’Università e delle Scuole di Eccellenza, la città di Leonardo Fibonacci, Galileo Galilei e Antonio Pacinotti, la città da cui è partito il primo segnale internet del nostro Paese nel 1986, ha sempre avuto un legame antico e speciale con l’innovazione. Sarà pronta a dare il proprio contributo anche nei prossimi anni”.
“Di questo periodo che vogliamo lasciarci alle spalle, una cosa è stata di insegnamento: che al centro di ogni nostro sforzo deve sempre essere l’uomo e il suo benessere, sia che agiamo in modo individuale o collettivo, come istituzioni o come cittadini – conclude Conti -. Un insegnamento che il Presidente Sergio Mattarella in questo anno difficile non ha mai cessato di ricordare. E anche per questo lo ringraziamo”.
“Questo è un giorno che sa di futuro e di speranza, reso ancora più tale dal nostro presidente, un punto di riferimento e un faro per tutte e tutti noi”. Così Alessandra Nardini, assessora a Università e ricerca, che questa mattina ha partecipato ai due eventi in programma nel territorio pisano alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Per Pisa è stato un onore. Era palpabile una grande emozione nell’avere con noi il capo dello Stato, che con il suo intervento ha trasmesso un forte segnale di fiducia per la ripartenza dell’Università e di grande investimento nel sapere e nella ricerca, la cui importanza è stata resa ancora più evidente dalla pandemia. Questo – ha concluso l’assessora – non è un anno qualunque, è l’anno della ripresa dopo i duri mesi dell’emergenza sanitaria, del ritorno di studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori nelle aule, nei laboratori, in città. Sono lieta che negli interventi sia stata sottolineata l’importanza di contrastare la deriva antiscientifica, di adottare misure per ridurre le disuguaglianze di accesso all’università e garantire il diritto allo studio, di mettere in campo politiche per contrastare il gender gap che ancora oggi esiste, anche negli ambiti di studio e di ricerca, mentre donne e uomini devono avere, ovviamente, gli stessi diritti e le stesse opportunità”.