Covid e terza dose, Gelli: “Occorre un piano nazionale”

Gelli: “Non possiamo lasciare a singole iniziative regionali un tema di questa rilevanza”
L’Ema ieri ha valutato i dati relativi al vaccino contro il Covid di Pfizer che mostrano un aumento dei livelli anticorpali a seguito della somministrazione di una dose di richiamo circa 6 mesi dopo la seconda dose, in persone di età compresa tra 18 e 55 anni. Sulla base di tali dati, l’agenzia europea ha concluso che si possono prendere in considerazione dosi di richiamo, almeno 6 mesi dopo la seconda somministrazione, per tutte le persone di età pari o superiore a 18 anni. Meno di 24 ore dopo, la Lombardia ha annunciato che dal prossimo 22 novembre prenderà il via la campagna regionale con la quale si offrirà una terza dose di vaccino contro il Covid a tutti gli over 18 che ne faranno richiesta.
“È ora fondamentale che Aifa, Ministero della Salute e struttura commissariale, dopo aver dettato le priorità per fragili, anziani e personale sanitario, si muovano tempestivamente per coordinare a livello centrale le somministrazioni delle terze dosi per il resto della popolazione – commenta Federico Gelli della Fondazione Italia in salute – Non possiamo lasciare a singole iniziative regionali un tema di questa rilevanza”.