
Cgil Firenze: “Bisogna intervenire sulle mancanze sul fronte della sicurezza”
Ieri in un’azienda a Campi Bisenzio si è verificato un incidente mortale sul lavoro con la morte di un uomo finito sotto un macchinario. Un altro incidente mortale sul lavoro, il quinto in due settimane.
“Oggi un altro morto sul lavoro. È una conta macabra che ci addolora profondamante e ci atterrisce. Ora tutto il nostro impegno deve concentrarsi nell’interrompere questa catena di dolore”. A dirlo è il presidente della Regione Eugenio Giani. “Gli investimenti, i controlli e le sanzioni devono diventare la nostra ossessione- dice il presidente Giani- . Siamo di fronte ad un’emergenza nazionale. Dobbiamo accelerare l’impegno e arrivare a risultati concreti. Basta parole- conclude Giani-, occorre lavorare pancia a terra sulla prevenzione a tutti i livelli: assieme alle parti sociali e alle istituzioni locali, con le scuole e le aziende sanitarie, intervenendo con investimenti, controlli e sanzioni e fornendo alle imprese strumenti per investire di più e meglio nella sicurezza”.
Elena Aiazzi della segreteria della Cgil di Firenze esprime preoccupazione: “Assistiamo sconvolti all’ennesimo infortunio mortale sul lavoro. Da mesi, anni sentiamo promesse di intervenire sulle mancanze e i limiti delle norme ma anche di porre rimedio alle evidenti insufficienze dei sistemi di prevenzione e controllo. Non ci si può giustificare con coloro che hanno perso il loro caro che ci sono delle lentezze burocratiche o altri tipi di spiegazioni nei ritardi a cui assistiamo. Si tratterebbe nel caso di ieri sera tra l’altro di un’azienda non sindacalizzata: non abbiamo certo la pretesa di risolvere tutti i problemi del mondo ma il Covid dimostra che la nostra presenza nelle aziende ha aiutato la difficile gestione della emergenza sanitaria. Alla Regione chiediamo di mantenere gli impegni presi per rafforzare la lotta per la sicurezza sul lavoro, al governo unitariamente abbiamo chiesto di aprire un confronto su questa emergenza nazionale che produca risultati concreti: è ora che si passi subito dalle parole ai fatti”.
“Cinque morti sul lavoro in Toscana nel giro di tre settimane. Ormai è difficile anche trovare le parole giuste per esprimere lo sdegno per l’ennesima tragedia che colpisce al cuore tutto il Paese. Non possiamo abbassare la guardia, né girare la testa da un’altra parte: le lavoratrici e i lavoratori chiedono, vogliono risposte. La sicurezza sui luoghi di lavoro non è un diritto sui cui si può mercanteggiare”. Queste le parole del segretario generale della Uil Toscana Annalisa Nocentini.
“Lo ribadiamo ancora una volta: servono strumenti idonei ed efficaci per condurre una battaglia che assume i contorni di una vertenza nazionale – aggiunge Nocentini – Governo e istituzioni devono mettere in campo ogni sforzo per fermare uno stillicidio quotidiano indecente che si consuma nell’indifferenza generale”.
“Innanzitutto ci stringiamo alla famiglia dell’operaio, colpita da una tragedia che lascia tutti scossi”, ha dichiarato il sindaco di Prato Matteo Biffoni. In Toscana secondo i dati dell’Inail dal 2016 al 2020 ogni settimana si è registrata una morte sul lavoro e da gennaio 2021 ad oggi 25 persone hanno perso la vita lavorando: “Numeri impressionanti, un’emergenza nazionale – aggiunge il sindaco – Al di là dei singoli casi e delle cause sempre diverse, è evidente che serve una maggiore cultura per la sicurezza sui luoghi di lavoro”.