La tragedia |
Cronaca
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Muore in cella a Sollicciano con la testa incastrata nel portavivande

2 settembre 2021 | 14:57
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Muore in cella a Sollicciano con la testa incastrata nel portavivande

Al vaglio degli inquirenti le telecamere

Morto nella sua cella a Sollicciano. Il detenuto, un 43enne, è stato trovato con la testa incastrata nel portavivande. ormai decceduto. 

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti quella che il carcerato sia morto soffocato

Ancora da capire se si possa essere trattato di un suicidio. E’ stata disposta l’autopsia. 

Al vaglio degli investigatori anche le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza del carcere fiorentino.

“La situazione nel carcere di Sollicciano è sempre più drammatica. Da tempo è stato chiesto un intervento da parte dell’amministrazione e di tutte le istituzioni per porre rimedio ad una situazione non più rinviabile. Adesso c’è stato anche un suicidio – spiega il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – mentre un altro detenuto ha abbattuto nuovamente i muri della cella, mettendo in evidenza una struttura alquanto fragile. Sono importanti le parole del sindaco Nardella che parla di riedificare un nuovo carcere, perché Sollicciano è una struttura non più funzionale alla gestione della detenzione, giuridicamente e costituzionalmente, ma quest’ultimo episodio dimostra, ancora una volta, che non è più il tempo delle parole”.

“Il sindacato di polizia penitenziaria è tornato a denunciare una situazione che deve essere affrontata rapidamente. Un luogo fatiscente – conclude il vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – dove la detenzione non solo non è dignitosa, ma degradante anche per chi ci deve lavorare ogni giorno”.

“Dolore e costernazione per quanto accaduto a Sollicciano – le parole della presidente della commissione politiche sociali Dardano –  Un fatto grave e drammatico. Ho avuto modo di sentire il garante dei detenuti di Firenze non appena venuta a conoscenza dell’accaduto e siamo in contatto costante. Su quanto successo adesso sarà ovviamente fatta piena luce e non possiamo che attendere che venga chiarita con esattezza la dinamica. Il mio pensiero in questo momento va indubbiamente al giovane uomo che ha perso la vita in circostanze ancora da chiarire ma anche alla direttrice del carcere e a tutti coloro che lavorano nella struttura spesso in condizioni difficili e ora alle prese con questa situazione drammatica. Come commissione continueremo a tenere alta l’attenzione sulla situazione del penitenziario, portando avanti il percorso di ascolto e confronto di questa realtà che abbiamo già intrapreso in modo da essere da stimolo anche a livello nazionale per un intervento concreto sulla situazione carceraria”.