Ai domiciliari con il braccialetto elettronico ruba e commette rapine: 28enne della Lunigiana in carcere



Il giovane aveva approfittato di un permesso per andare al Sert
Era agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico ma, incurante dei provvedimenti emessi a suo carico, ha continuato a delinquere. Era il mese di luglio scorso quando il 28enne, residente in Lunigiana, commise una serie di furti a Carrara e fu tratto in arresto dai carabinieri. In seguito a tali fatti fu messo agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico nella sua abitazione Lunigianese.
Dopo alcuni mesi il giovane richiede ed ottiene un permesso di due ore per recarsi al Sert di Aulla. Provvedimento che mette in guardia i carabinieri i Pontremoli, preoccupati che sarebbe potuto tornare all’azione, cosa poi effettivamente accaduta. Fortunatamente ci hanno pensato i militari a mettere fine alla nuova e pericolosa escalation del giovane italiano che è stato nuovamente arrestato e questa volta condotto in carcere a disposizione della Magistratura.
Il 16 e 17 giugno scorsi vengono commessi due furti in fotocopia. Obiettivi: il Cna di Aulla e la casa di riposo Mather Christi di Licciana Nardi; in entrambi i casi il malvivente ha forzato gli armadietti dei dipendenti e le macchinette del caffè, tanti danni e pochi soldi. La descrizione del ladro combaciava perfettamente con quella del 28enne, la tecnica la stessa, gli orari coincidenti con quelli dei permessi. Inizia così un certosino e complesso lavoro di ricostruzione da parte dei carabinieri. Vengono controllate le immagini degli impianti di videorveglianza di tutti gli esercizi commerciali presenti in zona: il 28enne era li, nessun dubbio-
Poi il 19 agosto, l’ultimo atto, il ragazzo si avvicina ad un anziano residente a Licciana Nardi che prelevava dei soldi al Bancomat delle locali poste, lo sorprende alle spalle, lo minacciava a gli portava via il portafogli con il denaro appena preso. Un vero e proprio shock per l’anziano che chiama subito i carabinieri. Ancora una volta i militari guardano i video, sentono diverse persone a verbale, scoprono che ancora una volta l’autore è lui, le immagini e le testimonianze lo inchiodano.
Il giovane, ora, è in carcere.