La polizia di Firenze ricorda la tragica scomparsa del commissario Giuseppe Cangiano

Oggi (30 agosto la polizia di Stato fiorentina ha celebrato il centenario della tragica scomparsa del commissario Giuseppe Cangiano, in servizio al commissariato di San Giovanni, tragicamente scomparso a soli 44 anni durante una manifestazione di piazza nel capoluogo toscano il 29 agosto 1920, dando dimostrazione di coraggio e senso del dovere fino all’estremo sacrificio.
Al temine della Santa Messa nella Chiesa di San Giovannino in Cavalieri in via San Gallo, officiata da Monsignor Luigi Innocenti, le autorità e i familiari hanno ricordato insieme il sacrificio del funzionario con una cerimonia celebrativa di riflessione storica al Teatro della Compagnia di via Cavour dove, con il contributo dello scrittore Leonardo Gori, è stato ricordato il tragico evento anche con una accurata ricostruzione storica.
La cerimonia, introdotta dal questore Filippo Santarelli, è stata presenziata dal presidente della Regione Eugenio Giani alla presenza del vice prefetto Anna Chiti Batelli (in rappresentanza del prefetto Alessandra Guidi), dell’assessore Comunale Benedetta Albanese (in rappresentanza del sindaco Dario Nardella) e del presidente della sede fiorentina dell’associazione nazionale della polizia di Stato Sergio Tinti. Tra gli ospiti anche lo scrittore Marco Vichi.
!Ricordiamo oggi il sacrificio di un uomo, un funzionario dello Stato che 101 anni fa ha perso la vita nell’adempimento del dovere – queste le parole del questore Santarelli che dopo aver ripercorso gli avvenimenti di quel 29 agosto del 1920. La figura del commissario Cangiano rappresenti per tutti noi, poliziotti di oggi, un fulgido esempio ed un chiaro punto di riferimento che ci dà forza nell’impegno quotidiano volto a garantire la sicurezza di tutti i cittadini in questo nostro splendido territorio”. Il Questore ha infine ringraziato quella che lui stesso definisce la “grande famiglia della Polizia di Stato” nonché gli organi di stampa intervenuti per la loro costante attenzione e per il prezioso contributo volto a garantire l’informazione.
“Se penso a Paolo, mi vengono in mente tutta la forza e la generosità di cui è capace la passione politica e in lui quella forza e quella generosità sono state presenti fino all’ultimo. Ai familiari e a tutti i suoi compagni va il mio abbraccio più affettuoso – così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ricorda Paolo Calosi, militante del Pci e della sinistra fiorentina scomparso a 78 anni a causa di una malattia. -La sua vita è stata segnata da una costante dedizione alla comunità e la sua militanza si è nutrita dei valori della solidarietà e dell’impegno, sempre accompagnati da sorriso e ironia . La sua lezione – conclude – continuerà ad essere di insegnamento per tutti coloro che lo hanno conosciuto”.
Durante la cerimonia il presidente della sezione di Firenze dell’Anps Sergio Tinti, autore insieme al figlio Daniele della pubblicazione sul commissario Giuseppe Cangiano, ha consegnato all’attuale dirigente del Commissariato San Giovanni un’opera in ricordo del Funzionario di P.S. scomparso nel 1920.
Il Presidente della Regione Giani ha sottolineato l’importanza di ricordare sempre come le Forze dell’Ordine dedichino la loro vita per il bene della collettività all’insegna della democrazia e come la celebrazione di oggi testimoni quei fondamentali valori ai quali ispirarsi, nonché il quotidiano impegno della Polizia di Stato per difenderli.
Anche l’assessore Albanese ha ringraziato tutte le forze dell’ordine per il loro impegno quotidiano: “il ricordo odierno del sacrificio del Commissario Cangiano, scomparso 101 anni fa, costituisce un importante momento di riflessione sui valori costituzionali tutelati oggi dal quotidiano impegno della Polizia di Stato alla quale vanno i ringraziamenti del Sindaco, della Giunta e di tutta l’Amministrazione comunale”.
Il vice prefetto Chiti Batelli ha portato il saluto del refetto Guidi con un abbraccio simbolico alla famiglia Cangiano, ovvero ai suoi discendenti: !il Commissario, Medaglia d’Argento al Valore Civile, ha sacrificato la sua vita per la pace e il suo ricordo costituisce oggi anche un importante simbolo di fiducia in tutte le Istituzioni”.