La sentenza |
Cronaca
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Un cinghiale le taglia la strada mentre va in scooter, risarcita

20 agosto 2021 | 15:47
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Un cinghiale le taglia la strada mentre va in scooter, risarcita

La donna ha perso l’uso del piede, maxi indennizzo

Un cinghiale sbuca all’improvviso da un cespuglio e le taglia la strada, 39enne cade dallo scooter sul quale viaggiava e a seguito delle ferite riportate perde l’uso completo di alcune dita di una mano, ieri (19 agosto) il tribunale di Pisa ha condannato la Regione Toscana a risarcirle circa 250mila euro di danni.

Il fatto è avvenuto nel 2011 e dopo 10 anni di udienze la sentenza tanto attesa dalla 39enne che stava tornando a casa sua, a San Piero a Grado, una sera di luglio a bordo del suo scooter. Giunta nei pressi della base meteorologica della Marina militare italiana, per evitare la collisione con un cinghiale, che improvvisamente attraversava la strada da sinistra verso destra, aveva perso il controllo del motociclo che terminava la propria corsa a ridosso del guard-rail a destra ed era caduta rovinosamente a terra, riportando gravi lesioni a seguito dell’impatto.

Trasportata subito in ospedale da altri automobilisti e testimoni dell’accaduto aveva subito alcune operazione di ricomposizione delle fratture alla mano. Ma non recupera la piena mobilità e perde anche il lavoro presso una cooperativa che si occupa di pulizie. I giudici pisani hanno stabilito il 50% della responsabilità dell’accaduto condannando la Regione a pagare 239.954,03 euro per il risarcimento di tutti i danni subiti, oltre interessi e rivalutazione dal 5 luglio 2011 ad oggi.

Si legge in sentenza: “Dal canto suo, la Regione non ha raggiunto la prova liberatoria del fortuito, su di essa gravante, e che consiste nella dimostrazione che la la condotta dell’animale si sia posta del tutto al di fuori della sua sfera di possibile controllo, come causa autonoma, eccezionale, imprevedibile ed inevitabile del danno, vale a dire che si sia trattato di una condotta che non era ragionevolmente prevedibile e/o che comunque non era evitabile, anche mediante l’adozione delle più adeguate e diligenti misure di gestione e controllo della fauna e di connessa protezione e tutela dell’incolumità dei privati), concretamente esigibili in relazione alla situazione di fatto. In definitiva, la Regione deve rispondere dell’evento solo nei limiti del 50%, ravvisandosi una paritetica responsabilità della danneggiata. Orbene, la dinamica dell’evento emersa dall’istruttoria permette di ascrivere solo una responsabilità concorrente, in termini paritetici, alla presenza dell’animale sulla sede stradale, non potendo reputarsi raggiunta la prova, da parte della Brancato, di aver adottato tutte le cautele idonee a scongiurare l’evento”.

Concorso di colpa dunque tra la donna che non ha fatto di tutto per evitare l’impatto e la Regione Toscana che non ha posto in essere le adeguate misure di prevenzione. Salomonica decisione dei giudici. Alla donna vista l’entità dei danni subiti andrà comunque corrisposta una cifra considerevole che in parte potrà darle un minimo di sollievo per ciò che le è successo.