
E’ successo in Lunigiana
Per mesi maltratta la moglie, arrestato.
Nella giornata di ieri (28 luglio) i carabinieri di Villafranca in Lunigiana, a conclusione di una complessa quanto delicata attività d’indagine, hanno esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 50enne residente in Lunigiana.
La vicenda inizia alcuni mesi fa quando la moglie, una 47 enne anch’essa Lunigianse, stanca di una marito divenuto particolarmente violento, costretta da tempo a vivere in vero e proprio stato di soggezione fisica/psichica, decideva di raccontare tutto ai carabinieri.
Come spesso accade in questi casi la donna in un primo momento si era convinta a lasciare il marito ma poi, impietosita dalle promesse dell’uomo e padre dei suoi due figli minori, confortata dalla presenza in casa di alcuni parenti, incoraggiata dal fatto che veniva seguito anche dalle locali strutture mediche, decideva di riprendere la convivenza.
Dopo alcuni giorni il marito, convinto dai familiari a recarsi nel suo paese d’origine, in Campania, lasciava la casa coniugale con il proposito di farvi ritorno non appena ristabilitosi. Al suo rientro in Lunigiana, l’uomo sembrava cambiato, ma purtroppo, dopo poco tempo, ha ripreso i comportamenti vessatori nei confronti della moglie; finalmente la donna capiva che non c’era altra strada e con quel poco di coraggio rimastole si rivolgeva nuovamente ai Carabinieri che comunicavano tutto alla procura di Massa e veniva emesso nei suoi confronti il divieto di dimora nel comune di residenza.
Nonostante il provvedimento appena notificato disattendeva non solo quanto disposto dal giudice ma minacciava e malmenava per l’ennesima volta la moglie che, ancora una volta trovava il coraggio per denunciare questi nuovi e gravi episodi.
L’uomo è stato collocato all’interno di una struttura preventivamente individuata dai militari dell’Arma
I carabinieri traggono spunto da questa triste vicenda familiare, purtroppo non isolata, per dire a chi subisce violenze, spesso solo psichiche, di non aver paura: la denuncia è l’unico mezzo per riacquistare quella dignità che consente di essere liberi e di fare anche le cose più banali senza la paura che un’altra persona ti annienti come, purtroppo, è avvenuto nella vicenda in questione.