Mascherine con marchio contraffatto, maxi sequestro ad un grossista

Blitz in un’azienda di Campi Bisenzio
Sequestrati ad un grossista della provincia di Firenze 16 milioni di dispositivi medici con marchio Ce contraffatto, nonché altri prodotti privi dei requisiti di sicurezza.
Dal mese di marzo di quest’anno, i carabinieri della Compagnia di Signa hanno avviato una complessa attività di indagine – coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Firenze, Christine von Borries – che si è sovrapposta, convergendo in fase esecutiva, con una parallela attività della tenenza della guardia di finanza di Orbetello e che ha portato all’emissione di un decreto di perquisizione nei confronti di un’azienda della provincia di Firenze, operante nel settore dell’import export di dispositivi medici dalla Cina. Provvedimento eseguito il 20 di luglio 2021, che ha portato al sequestro penale oltre sedici milioni di dispositivi medici (tra mascherine, set chirurgici, siringhe ed aghi, abbigliamento sanitario/medicale) recanti una marchiatura Ce irregolare e apposta indebitamente.
In particolare, l’indagine trae origine dalla denuncia di una commerciante di Signa che, nel mese di marzo, aveva segnalato ai carabinieri della locale stazione di aver acquistato nel mese di gennaio c.a., da un grossista di Campi Bisenzio, una fornitura di mascherine tipo Ffp2, tutte contrassegnate dal marchio CE2163. La donna secondo quanto ricostruito ha precisato di essersi insospettita dopo avere visto una nota trasmissione televisiva che forniva precise indicazioni sulle modalità di contraffazione di alcuni dispositivi medicali e pertanto aveva deciso di rivolgersi ai carabinieri. Nel prosieguo, è stato individuato il deposito del grossista di Campo Bisenzio, un imprenditore di origine cinese S.Z. classe 54, domiciliato a Prato, che aveva fornito i dispositivi alla donna. Il 15 marzo scorso, i militari operanti hanno eseguito un primo accesso alla azienda sequestrando 90.000 mascherine facciali filtranti Ffp2, tutte riportanti medesima sigla Ce2163, al fine di verificare la conformità dei citati dispositivi. Infatti le successive indagini avviate presso l’ente certificatore turco (identificato dal marchio Ce2163) constatavano che le mascherine erano effettivamente contraffatte.
Il pm titolare delle indagini ha emesso un decreto di perquisizione nei confronti della medesima azienda, eseguito il 20 luglio da carabinieri e guardia di finanza, che ha portato al sequestro penale di oltre 16 milioni di dispositivi medici, oltre al sequestro amministrativo di altri prodotti privi di requisiti di sicurezza (totale assenza di marcatura Ce) ovvero non a norma con le disposizioni di settore (mancata notificazione al Ministero della Salute ai fini della commercializzazione): 655 mila mascherine chirurgiche, 659 chili di integratori alimentari in polvere ed oltre 500 mila capsule di vitamine e di acido ialuronico.
Il complessivo valore di tutta la merce sequestrata è pari a circa 8 milioni di euro, mentre al responsabile legale dell’azienda è stato contestato il reato di frode in commercio.