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Ictus dopo la prima dose di Astra Zeneca: Irene respira autonomamente

21 giugno 2021 | 13:08
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Ictus dopo la prima dose di Astra Zeneca: Irene respira autonomamente

Sciolta la prognosi per la donna, che è ancora in coma: avviate le procedure per sollecitare il risveglio

In coma dopo il vaccino Astra Zeneca, sciolta la prognosi per Irene Cervelli, la 42enne della Piana di Lucca colpita da ictus. A comunicarlo è la famiglia tramite l’avvocato Giovanni Mandoli.

“La prognosi – dice – non è più riservata. Difatti Irene versa in uno stato di coma e non risulta più soggetta a sedazione. Respira autonomamente, quindi non più con l’ausilio di un respiratore, ed i propri parametri vitali risultano stabili. Dopo una breve degenza in terapia intensiva Irene sarà trasferita in una struttura di riabilitazione neurologica e sottoposta ad apposita terapia medica volta a sollecitarne il risveglio. I miglioramenti derivanti dall’uscita dallo stato di coma sono imprevedibili, possono essere più o meno veloci e dipendono dalla gravità del danno encefalico che ha provocato, in origine, lo stato comatoso”.

“Di conseguenza – prosegue la nota – prima di assistere ad eventuali progressi nella paziente trascorreranno alcune settimane se non addirittura mesi. Pertanto la famiglia chiede espressamente di allentare la pressione mediatica che si è creata involontariamente sulla stessa nelle ultime settimane, rispettando la loro privacy in questo periodo così delicato che dovrà essere affrontato. La famiglia inoltre ci tiene a ringraziare nuovamente tutto il personale del reparto di rianimazione neurologica del nosocomio di Cisanello per il grande lavoro profuso nei confronti di Irene sia da un punto di vista professionale che umano ed esterna il proprio grazie anche nei riguardi dell’associazione Ridolina, di cui Irene fa parte, per il continuo sostegno e conforto manifestato anche con uno striscione appeso all’ingresso dell’ospedale pisano“.

Sul fronte legale la famiglia, alla luce del quadro clinico di Irene, ha dato formale mandato all’avvocato Mandoli e al collega Federico Corti di procedere nelle sedi opportune per  far chiarezza circa eventuali responsabilità su quanto occorso.