Morì bruciato nell’ape, motociclista a processo a Pisa. I legali. “Nessun comportamento negligente per il centauro”



Gli avvocati Antonio Olmi e Letizia Bertolucci: “Il tragico evento è avvenuto per esclusiva responsabilità del conducente dell’ape”
Morì bruciato nell’Ape, una fine atroce. E per l’incidente è finito sotto accusa il motociclista che finì contro l’autocarro.
Oggi, al tribunale di Pisa, si è tenuta l’udienza, dove sono stati sentiti, come testimoni, gli agenti dellla polizia municipale intervenuti per i rilievi del tragico incidente avvvenuto nel pisano.


“Dall’esame dei testi – spiegano i legali del centauro finito alla sbarra, avvocati Antonio Olmi e Letizia Bertolucci del foro di Firenze – non è emerso alcun elemento dal quale si possa dedurre un comportamento negligente del nostro assistito”.
“Purtroppo – aggiungono – questo tragico evento è avvenuto per esclusiva responsabilità del conducente dell’ape che improvvidamente effettuò una pericolosissima inversione di marcia che fu l’unica causa dell’impatto”.
“Sarà necessaria una perizia – concludono – (richiesta che i legali hanno già avanzato, ndr)) per comprendere con esattezza le ragioni dell’incendio e le cause o concause della morte della persona offesa”.
A gennaio del prossimo anno verranno sentiti in aula i consulenti.