Detiene un immobile all’estero ma non lo dichiara: segnalato dalla Finanza all’Agenzia delle entrate

La proprietà del valore di 250mila ero non figura nelle dichiarazioni dei redditi. Tutto è nato da un controllo su un Suv di grossa cilindrata
La Guardia di finanza di Siena scopre un immobile detenuto all’estero non correttamente dichiarato: perquesto una persona segnalata all’Agenzia delle entrate.
I militari della tenenza di Chiusi Scalo hanno sottoposto a controllo stradale un Suv di grossa cilindrata procedendo successivamente a verificare la congruità della capacità economico-reddituale dell’intestatario. Rilevato dalle banche dati a disposizione che si trattava di una famiglia con un reddito di modesta entità tra l’altro caratterizzata dall’assenza di recenti disinvestimenti sono subito partiti gli approfondimenti del caso: al contribuente è stato chiesto di fornire giustificazioni sia con riguardo all’origine delle somme utilizzate per l’acquisto dell’auto sia del corrispettivo contestualmente investito per l’acquisto di un immobile senza necessità di ricorrere all’accensione di alcun mutuo bancario.
L’interessato è stato agevolmente in grado di dimostrare la liceità delle cospicue risorse finanziarie investite: si trattava infattidella liquidazione di un’eredità formalizzata all’estero e pertantonon registrata negli archivi nazionali del fisco in particolare quanto investito derivava dalla vendita di un immobile all’estero posseduto pro-quota insieme ad altri eredi stranieri dal decesso dell’originario possessore sino alla successiva vendita. Il contribuente si era però dimenticato di indicarne il valore nell’annuale dichiarazione dei redditi presupposto necessario per determinare l’Ivie (Imposta sul valore degli immobili situati all’estero) dovuta tributo che le persone fisiche residenti in Italia devono versare all’erario qualora posseggano immobili all’estero a qualsiasi uso destinati.
“Anche questa volta – spiegano le fiamme gialle – grazie al contributo agli strumenti informatici in uso al corpo ed alla minuziosa attività di controllo eseguita sul territorio, è stato possibile individuare la posizione di un contribuente che, sebbene non avesse posto in essere forme insidiose di evasione, aveva comunque omesso di adempiere ad un adempimento che comporta anche il mancato versamento di un tributo patrimoniale”.
Il valore complessivo dell’unità immobiliare oggetto di monitoraggio è risultata ammontare pro quota ed in ragione alla frazione dell’effettivo periodo di possesso a circa 250mila euro e il contesto è stato segnalato all’Agenzia delle entrate per il recupero di quanto dovuto all’erario.