
La vittima, una commessa, è stata anche minacciata di morte
Molesta una donna per mesi: i carabinieri di Fonteblanda, nella mattinata di oggi (27 maggio ) hanno arrestato per atti persecutori un 54enne senza fissa dimora.
L’arresto è stato eseguito in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico dal gip del tribunale di Grosseto, alla luce di una indagine che ha visto l’uomo protagonista di una lunghissima serie di molestie ai danni di una donna del posto.

La vittima è dipendente di un esercizio commerciale, e sin dall’inverno dello scorso anno era stata avvicinata dall’uomo, con cui ovviamente non aveva avuto mai alcun rapporto.
L’uomo aveva iniziato a salutarla e fissarla, dall’esterno del negozio, con grande assiduità ed insistenza, tanto da ingenerare subito timori nella donna. Le attenzioni sono andate avanti per mesi, in cui l’uomo la avvicinava, quasi sempre all’esterno del luogo di lavoro, pretendendo attenzioni da parte della commessa, da lei non accordate né gradite. Come emerso nella ricostruzione dei militari, il 54enne era solito avvicinarsi con frasi inquietanti del tipo “bambolina, perchè non mi sorridi?”, impedirle di andare via con l’auto mettendosi di traverso, chiedere con insistenza di lei anche quando non era presente a lavoro.
In più occasioni, complice un chiaro stato di ebbrezza, l’arrestato aveva ricoperto la donna di insulti e minacce, arrivando a danneggiare oggetti all’interno del negozio: come una volta in cui, dopo aver chiesto di lei e saputo dalle colleghe che era assente, l’aveva offesa ripetutamente, rompendo la cassa del negozio a pugni. E non sono mancate, nella lunga serie di episodi, minacce di morte.
Frequenti sono stati gli interventi della stazione carabinieri di Fonteblanda, che ben conosce l’uomo, per aver più volte sia donna che colleghi chiamato il 112 a causa della sua presenza molesta. Del resto, il soggetto è noto nella zona, ed ha nel tempo causato preoccupazioni e disagi a molti. A suo carico una lunga serie di precedenti.
La vittima, da parte sua, ormai ossessionata dall’uomo, non usciva più di casa da sola ed era stata costretta a modificare, con la collaborazione del datore di lavoro, i suoi turni in modo da non coprire mai da sola l’orario di chiusura dell’esercizio. Tutto questo per paura di incontrarlo e trovarsi senza supporto dei colleghi, che più volte sono accorsi in aiuto alla donna. Lo stesso negozio, visto il disagio che la persona causava non solo alla sua dipendente ma anche all’esercizio e ai clienti, aveva dovuto ingaggiare un vigilante privato.
Ora tutto questo ha avuto un punto di svolta, e l’uomo all’esito dell’indagine svolta si trova ristretto in carcere.