Sonno e stress durante il lockdown: i mattinieri più resilienti dei nottambuli

26 maggio 2021 | 15:25
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Sonno e stress durante il lockdown: i mattinieri più resilienti dei nottambuli

E’ quanto emerge da uno studio dell’Università di Pisa e della Scuola superiore Sant’Anna

Da una indagine su sonno e stress durate il primo lockdown in Italia è emerso che i tipi mattinieri sono stati più resilienti e hanno resistito meglio allo stress rispetto ai nottambuli.

La notizia arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Chronobiology International e realizzato dal laboratorio Sonnolab dell’Università di Pisa e dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

L’indagine è stata condotta attraverso un questionario on line al quale hanno risposto circa 1300 persone da 19 diverse regioni italiane. I ricercatori hanno impiegato scale di valutazione ben note in letteratura per misurare il cronotipo, la qualità del sonno e la resilienza. E’ risultato così i che i mattinieri, le cosiddette allodole, sono stati più resilienti e hanno sviluppato meno reazioni da stress post-traumatico rispetto ai nottambuli o gufi. Questo perché, secondo i ricercatori, chi va a letto presto e si sveglia presto ha goduto di una migliore qualità del sonno rispetto di chi va a letto tardi e si sveglia tardi.

“Bisogna prestare molta attenzione alla qualità del sonno e al ruolo del cronotipo nei meccanismi di adattamento a situazioni croniche stressanti, come quella legata alla pandemia – ha spiegato Andrea Bazzani primo autore dello studio, e medico perfezionando della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – ll cronotipo, ovvero la preferenza individuale per i ritmi sonno-veglia, è infatti strettamente associato alla qualità del nostro sonno e mediamente i mattutini hanno un sonno qualitativamente migliore rispetto ai nottambuli”.

Sarà utile condurre ulteriori studi in merito per approfondire, anche con tecniche di telemonitoring, la qualità del sonno e i ritmi circadiani della popolazione in studio – aggiunge il professore Ugo Faraguna dell’Università di Pisa – ma siamo fiduciosi che questi primi risultati possano incentivare l’impiego di strategie di promozione di una corretta igiene del sonno e interventi di cronobiologia che mitighino l’impatto di situazioni stressanti e croniche, come la pandemia, sulla salute delle persone”.

Insieme a Faraguna e Bazzani hanno firmato il lavoro su rivista Chronobiology International, per l’Università di Pisa Simone Bruno e Francy Cruz Sanabria dottorandi al Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Paolo Frumento, professore al Dipartimento di Scienze Politiche, e per la Scuola Superiore Sant’Anna il professore Giuseppe Turchetti.