Poliziotto lucchese arrestato, entra nel vivo il processo al tribunale di Pistoia: sentito il primo teste dell’accusa

L'avvocato Giovanni Cantelli, difensore di Gianluca Pantaleoni, contesta le intercettazioni

Ancora ai domiciliari, mai revocati nonostante i ricorsi della difesa, Gianluca Pantaleoni, l’ispettore della Polstrada di Lucca, ex comandante ad interim a Viareggio, distaccato a Montecatini Terme, arrestato dalla squadra mobile di Pistoia nel dicembre 2019, era in aula con il suo legale, l’avvocato Giovanni Cantelli, all’udienza che lo vede imputato di vari reati,  dal riciclaggio alla circonvenzione di incapace ai danni di una donna, ipovedente.

Primo teste dell’accusa, dinanzi al collegio del tribunale di Pistoia, presieduto dal giudice Alessandro Buzzegoli, con a a latere i magistrati Alessandro Azzaroli e Paolo Fontana,  il sostituto commissario coordinatore Giuseppe Aprile, in forza alla squadra mobile, che ha spiegato come l’indagine su Pantaleoni sia nata nel giugno del 2018

“Ci è stato richiesto – ha detto in aula –  di svolgere accertamenti”. Il poliziotto, secondo l’accusa, sarebbe stato vicino a personaggi del mondo dello spaccio e della prostituzione.  “Nel 2017 – ha spiegato il commissario – Pantaleoni era stato querelato dal titolare di un albergo di Montecatini. Un’amica aveva pagato il soggiorno in hotel con la carta, senza fondi,  riconducibile al poliziotto. Nella circostanza intervenne una volante del commissariato, poi, dall’analisi della carta di credito emersero movimenti notevoli di soldi”.

Da parte della difesa, affidata all’avvocato Giuseppe Cantelli, del Foro di Napoli Nord, sono state contestate in aula le intercettazioni e il loro utilizzo, avendole il commissario Aprile, durante la sua testimonizianza, riferite.

Centinaia le intercettazioni, sia telefoniche che ambientali, nel fascicolo di indagine. In una, una persona riferisce a Pantaleoni la sua preoccupazione per un’auto che girava intorno alla sua abitazione e Pantaleoni, secondo quanto emerso,  gli avrebbe detto di non preoccuparsi. “Ho chiesto al mio assistito – ha affermato l’avvocato Cantelli – e Pantaleoni mi ha spiegato che la sua risposta era solo un modo per tranquillizzare il suo interlocutore”.

Quanto al riciclaggio, e i bonifici ricevuti dal poliziotto, secondo l’accusa in cambio di favori nei confronti di personaggi legati alla malavita, il legale Cantelli ha sottolineato che se si fosse trattato di tale reato, non era certo il miglior modo per nasconderne le tracce.

La prossima udienza è stata fissata per l’8 giugno, quando si proseguirà con i testi dell’accusa e la parte offesa.

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