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Mascherine non conformi spacciate come regolari: la guardia di finanza di Prato ne sequestra oltre due milioni

19 maggio 2021 | 12:42
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Mascherine non conformi spacciate come regolari: la guardia di finanza di Prato ne sequestra oltre due milioni

Una consistente parte era destinata ad uso pediatrico

La guardia di finanza di Prato sequestra oltre 2 milioni di mascherine covid illegali: scongiurata la produzione di ulteriori 50 milioni

Le fiamme gialle pratesi hanno concluso un’importante operazione finalizzata al contrasto delle attività illecite strettamente connesse all’emergenza sanitaria in corso ed alla tutela del consumatore.

Gli accertamenti eseguiti dai militari del Gruppo di Prato rispondono all’esigenza di monitorare la produzione ed il commercio di mascherine, attività alla quale, sin dal sorgere della pandemia, si sono riconvertite – in tutto o in parte – numerose aziende del distretto tessile pratese.

I controlli eseguiti hanno consentito di appurare gravi violazioni a carico di tre società, tutte dislocate in area Macrolotto.

Due di esse, condotte da persone di origine cinese, si erano specializzate nella contraffazione del packaging delle mascherine prodotte da importanti aziende del settore: le confezioni riproducevano perfettamente tutte le caratteristiche degli originali, compreso il marchio Ce,  tuttavia, all’interno, vi erano contenuti dispositivi anonimi e non certificati, di ignota provenienza e non conformi agli standard previsti. Prodotti in grado di ingenerare nei consumatori l’ingannevole convinzione di utilizzare presidi capaci di filtrare e proteggere adeguatamente.

Una terza azienda gestita da italiani, utilizzando costosi macchinari all’avanguardia, produceva e commercializzava mascherine chirurgiche non conformi rispetto al prototipo per il quale il ministero della salute aveva concesso specifica autorizzazione. Inoltre, produceva arbitrariamente mascherine Ffp2 apponendovi illecitamente la marcatura Ce che le certificava come dispositivi di protezione individuale.

Oltre a ciò, è emerso che per far fronte alla crescente domanda ed assicurare un ciclo produttivo continuo, l’impresa si avvaleva anche di personale impiegato “in nero”.

La guardia di finanza ha anche sequestrato 35 macchinari industriali utilizzati per la produzione ed il confezionamento. Il tutto per un valore stimato di oltre 10 milioni di euro.

Una consistente parte delle mascherine realizzate era inoltre destinata ad uso pediatrico.

Gli esami di laboratorio eseguiti hanno confermato le ipotesi investigative. I rappresentanti legali delle tre società sono stati denunciati alla procura della Repubblica di Prato per frode in commercio, contraffazione e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.