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Controlli sulle concerie, scintille in Consiglio regionale. Fdi: “Nuovo direttore Arpat? E’ sotto processo per falso”

11 maggio 2021 | 20:35
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Controlli sulle concerie, scintille in Consiglio regionale. Fdi: “Nuovo direttore Arpat? E’ sotto processo per falso”

Torselli attacca Giani: “Il governatore non smette di stupire”. Il presidente ribatte sull’emendamento pro-imprenditori: “Presentato regolarmente e con anticipo”

Concerie e Arpat, scintille in consiglio regionale dopo l’inchiesta Keu. Perfino la discussione sul bilancio 2019 dell’ente di vigilanza ambientale scatena la polemica. A dare il là è il capogruppo di Fdi, Francesco Torselli: “Il nuovo direttore di Arpat – dice – è Pietro Rubellini, attualmente a processo per falso ideologico e distruzione di bellezze naturali del Comune di Firenze. Non smette di stupire la capacità del presidente Giani nello scegliere i dirigenti regionali. Ormai sembra che il governatore abbia una predilezione per coloro che hanno processi in corso. Ci chiediamo quali siano i criteri adottati da Giani per scegliere idirigenti della Regione”. Parole pesanti che sono state pronunciate questa mattina in conferenza stampa.

Rubellini era dirigente della direzione ambiente del Comune di Firenze quando sedevo nei banchi dell’opposizione di Palazzo Vecchio. Assieme ad un gruppo di cittadini presentai un espostoalla Procura di Firenze sull’abbattimento e il taglio di alberi a Firenze: anche da lì ono partite le indagini e poi il rinvio agiudizio per l’attuale direttore di Arpat. L’aver messo una persona che è imputata per distruzione di bellezze naturali a capo dell’agenzia regionale che si occupa di tutela dell’ambiente, sarebbe una divertente barzelletta se non fosse una sceltagravissima e inopportuna”, conclude Torselli.

Del resto, in Consiglio regionale la tensione è tornata a farsi alta fra Fdi e il governatore Giani. Motivo del contendere è stato l’emendamento pro-concerie approvato nella primavera dell’anno scorso e finito al centro delle polemiche aseguito dell’apertura di un’inchiesta da parte della direzionedistrettuale antimafia sul distretto del cuoio. Il capogruppo di Fdi, Francesco Torselli, presenta un’interrogazione a Giani che all’epoca presiedeva l’aula di palazzo del Pegaso. E in sette punti prova a fare chiarezza. La risposta del governatore, tuttavia, è sferzante: “È un’interrogazione assolutamente inammissibile- dichiara Giani- ma questa è una mia opinione. Rispondo per cortesia e perché su questa vicenda parlanoassolutamente i fatti, non a caso quell’emendamento per unavalutazione di opportunita’ viene revocato. La Giunta con molta chiarezza ieri ha avviato l’iter all’unanimita’”. Il presidente della Regione si scaglia contro i quesiti di Fratelli d’Italia. Sciorina i dubbi del gruppo di opposizione sulla conduzione dellaseduta e alla fine sbotta: “Con questi profili da retropensiero di inquisizione non si contribuisce a sviluppare nel modomigliore i lavori del Consiglio”.

Sul merito il governatore ricorda che “l’emendamento era stato presentato alle 12 e tutti i consiglieri lo avevano a disposizione nella loro cartellina. Non esistono infatti gli emendamenti fuori sacco come scritto nell’interrogazione. Esistono gli emendamenti, punto e basta”. Pertanto, evidenzia ancora Giani, “il testo era giunto ore prima della votazione. Tutti potevano leggerlo ed esprimersi anche contrariamente, ma in quel caso non ci sono stati voti contrari”. Il presidente nega che esistesse la necessità di un parere tecnico preventivo degli uffici, poiché la proposta di modificaalla legge sulle depurazioni industriali non conteneva variazionine’ di spesa ne’ di entrata. Nel complesso, dunque, Gianiricorda “una conduzione della riunione assolutamente ordinaria eincalzante nei tempi, per via delle misure Covid. I consiglieri hanno avuto a disposizione ore sufficienti per leggere ed eccepire, ma questo non è avvenuto. Alla fine e’ stato messo invotazione come centinaia di altri emendamenti”. Gli altri dubbielencati dal consigliere di Fdi non hanno ragione di esistere asuo avviso. Anzi sono da liquidare più volte con la stessa frase: “È retropensiero”.