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Commissione sanità: accelerare sulla vaccinazione delle categorie vulnerabili

29 aprile 2021 | 18:51
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Commissione sanità: accelerare sulla vaccinazione delle categorie vulnerabili

Approvata la proposta di risoluzione

La commissione sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), ha approvato una proposta di risoluzione che fornisce indirizzi su alcuni aspetti concernenti la campagna di vaccinazione e il sistema di cura dei malati di Covid-19. L’atto è stato approvato con il voto favorevole dalla maggioranza presente, mentre le opposizioni non hanno partecipato al voto ripromettendosi di portare una serie di emendamenti in aula, dove l’atto approderà per il voto finale nella prossima seduta. “Abbiamo voluto dare alcuni indirizzi alla giunta regionale su temi che ci sembrano particolarmente rilevanti – ha commentato Enrico Sostegni -, dopo gli aggiornamenti settimanali che facciamo con l’assessore e una serie di audizioni tenute in Commissione”.

La proposta di risoluzione impegna la Giunta regionale a proseguire con sempre maggior intensità la campagna di vaccinazione, prestando particolare attenzione, in parallelo al completamento degli ultra 80enni, anche a concludere quanto prima la vaccinazione delle persone estremamente vulnerabili e dei loro caregiver e familiari. In particolare, impegna la Giunta a completare la vaccinazione di tali categorie “valutando anche il supporto operativo dei medici di medicina generale e mettendo in atto un sistema di prenotazione semplice e intuitivo, evitando il ricorso di nuovi click-day, alla luce delle garanzie offerte dal Governo in merito ad una fornitura di dosi vaccinali maggiore e più regolare”.

Per quanto riguarda invece la cura, si punta l’attenzione sulle prime cure del paziente a domicilio utilizzando gli antinfiammatori e sugli anticorpi monoclonali. Si impegna la giunta ad attivarsi, se necessario anche sollecitando la predisposizione di linee guida nazionali, “per la definizione di protocolli unici per la gestione domiciliare dei pazienti Covid, tenendo conto delle prime evidenze scientifiche che suggeriscono l’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei o l’acido acetilsalicilico, rispetto all’uso del comune paracetamolo”. Sugli anticorpi monoclonali, l’impegno chiesto è quello di attivarsi in Conferenza Stato Regione “affinché venga consentito un utilizzo maggiormente esteso degli anticorpi monoclonali per il trattamento della malattia da coronavirus da lieve a moderata in pazienti adulti e pediatrici”. Il loro utilizzo è infatti consentito solo su pazienti che hanno la probabilità di sviluppare una forma grave della malattia, ma per identificarli viene adottata una griglia di criteri giudicata attualmente troppo stretta, il che limita la possibilità di cura.