Restituito a 32 anni dal furto il reliquiario di San Galgano




Operazione del nucleo per la tutela del patrimonio culturale: era stato sottratto dal museo del seminario di Monteriggioni
Al termine di un’indagine diretta dalla procura di Catania, i carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale (Tpc) di Palermo e della sezione di Siracusa hanno restituito alla comunità di Siena le preziosissime oreficerie trafugate nella notte tra il 10 e l’11 luglio 1989 dal museo del seminario di Monteriggioni.
I manufatti sono di eccezionale valore storico-artistico, realizzati da orafi senesi o romani tra il XII e il XVIII secolo.
L’attività di recupero è scaturita nel corso di indagini coordinate dalla procura di Siena volte all’individuazione di beni d’arte illecitamente posseduti. In particolare, i manufatti sono stati individuati dai carabinieri Tpc durante una perquisizione nell’abitazione di un privato cittadino a Giarre, che nell’immediatezza non è stato in grado di fornire valide spiegazioni in merito al loro possesso. Gli immediati approfondimenti investigativi, eseguiti attraverso la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, database gestito dal comando Tpc, hanno permesso di individuare la provenienza dei manufatti e la loro corrispondenza con quelli rubati 31 anni fa nell’antico borgo di Monteriggioni. Sulla base delle risultanze investigative il detentore è stato denunciato per ricettazione.
Tutti i preziosi reliquiari, le pissidi e i calici erano stati asportati nel corso del furto consumato nella notte tra il 10 e l’11 luglio 1989 ai danni del museo del seminario di Monteriggioni, a eccezione di un calice tutt’ora da ricercare, sono stati recuperati dai carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale e ritornano oggi al proprio posto restituendo così alla collettività senese un significativo tassello della propria identità culturale e artistica.
“Ho grande piacere per la conclusione di questa vicenda e per il suo esito positivo perché questi oggetti sacri ritrovati torneranno, dopo il restauro, nei luoghi dove sono stati rubati anni fa, dimostrando una volta ancora quanto le comunità locali siano strette e orgogliose del proprio patrimonio culturale e religioso”. Lo ho dichiarato il ministro della cultura Dario Franceschini intervenendo in video durante l’evento all’arcidiocesi di Siena per la riconsegna delle preziosissime oreficerie rubate. ”La vicenda di recupero di San Galgano – ha sottolineato Franceschini – è la testimonianza di un’altra bella pagina scritta dai carabinieri per la tutela del patrimonio. Un’eccellenza riconosciuta in tutto ilmondo che insegna anche alle polizie di altri paesi e che quasi ognigiorno restituisce alla comunità nazionale e internazionale opered’arte con un’esperienza pluridecennale che si cumula anche ad unknow how crescente anche in fatto di nuove tecnologie”. “Spero di tornare a San Galgano quanto prima magari non appena faranno ritorno le opere restaurate. Un luogo unico al mondo per la sua spiritualitàcon quella meravigliosa abbazia ‘da cui si vede il cielo'”, ha concluso il ministro.
Presenti alla videoconferenza ra gli altri, Roberto Riccardi, comandante dei carabinieri tutela patrimonio culturale, Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, Gianluigi Marmora, comandante del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Palermo, Alessandro
Bagnoli, docente dell’università di Siena, Elisabetta Cioni, docente dell’università di Siena; Maria Forte, prefetto di Siena, Nicola Ferrucci, comandante provinciale dei carabinieri di Siena, Silvio Franceschelli, presidente della Provincia di Siena, Luigi De Mossi, sindaco di Siena, Luciana Bartaletti, sindaco di Chiusdino, Andrea Frosini, sindaco di Monteriggioni, Andrea Muzzi, soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Arezzo e Grosseto.
I preziosissimi reliquiari costituiscono un’eccezionale testimonianza della devozione a San Galgano: infatti, la confraternita di San Galgano, una delle più antiche confraternite della chiesa cattolica fra quelle attualmente esistenti, è stata fondata a Chiusdino nel 1185. La denominazione canonica ufficiale di questo sodalizio è Inclito ed insigne collegio o compagnia di Gesù Cristo, Maria Santissima e San Galgano.
Galgano Guidotti nasce nel 1148. Nel 1180, in seguito alla visione di San Michele, mette in discussione la sua esistenza e decide di dedicarsi interamente a Dio, vivendo da eremita. Per simboleggiare l’inizio della sua nuova vita, impugna la spada da cavaliere e la conficca in una roccia, pregando poi davanti all’Elsa che si erge come una croce. Nel 1181 Galgano viene conosciuto per i suoi miracoli e muore di stenti nello stesso anno. Immediatamente beatificato, nel 1185 è proclamato santo da papa Urbano III.
Nel dettaglio sono stati restituiti un reliquiario a tabella di San Galgano, in rame dorato, con smalti traslucidi, XIV secolo. Pubblicato sul bollettino delle opere d’arte trafugate del comando dei carabinieri Tpc e sulla pubblicazione Icom Cento oggetti scomparsi – saccheggio in Europa (Parigi 2000); croce processionale astile, in rame e bronzo dorato, XII secolo; reliquiario a tempietto, in rame dorato, XIV secolo; calice – pisside, in rame dorato con smalti, XIV – XVII secolo; pisside in argento, con smalti, XVII secolo; calice in argento, sbalzato e cesellato, XVII secolo; calice in argento, sbalzato e cesellato, con scolpite teste di angeli, XVIII secolo; calice in argento, sbalzato e cesellato, con scolpite teste di angeli, XVIII secolo; calice in argento, sbalzato e cesellato, con scolpite teste di angeli, XVIII secolo; calice in argento, sbalzato e cesellato, con scolpite teste di angeli, XVIII secolo.