Furti d’auto nel Centro Italia, carabinieri di San Giovanni Valdarno smantellano la banda

Le indagini partite da un episodio a Faella hanno portato a tre persone residenti nel basso Lazio
Furti d’auto ad Arezzo, sgominata la banda che operava a cavallo fra Toscana, Emilia Romagna, Marche ed Umbria.
Con l’operazione Driver i carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno hanno eseguito numerose perquisizioni e due ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora.
Tutto è iniziato nella serata del 4 dicembre scorso in provincia di Arezzo e per la precisione a Faella piccola frazione del comune collinare di Castelfranco Piandiscò in Valdarno. Quel giorno un gruppo di malfattori si era introdotto in una pelletteria locale gestita da un imprenditore originario di Figline Valdarno. Una volta dentro noncuranti della presenza di alcuni dipendenti e del circuito di videosorveglianza erano riusciti a trafugare un veicolo Landrover Range Rover Sport (del valore di circa 70mila euro) a bordo del quale erano fuggiti a grande velocità diretti verso le colline del Chianti.
Di lì sono partite le indagini del nucleo operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di San Giovanni Valdarno a caccia di un gruppo organizzato di professionisti muniti di apparecchiature sofisticate appositamente programmate per inibire i segnali radio e gps. Coadiuvati dai colleghi della stazione di Castelfranco Piandiscò hanno concentrato gli sforzi nell’esecuzione di indagini incentrate su un minuzioso sopralluogo sulla scena del crimine, sull’analisi delle immagini immortalate dai circuiti di videosorveglianza dello stabilimento e degli esercizi limitrofi e sulle indicazioni delle targhe delle autovetture utilizzate. La svolta nelle indagini è stata rappresentata dall’individuazione dell’auto utilizzata dai malfattori per recarsi sul luogo del delitto e per allontanarsene una volta trafugata l’autovettura presadi mira. Gli accertamenti sugli utilizzatori dell’auto hanno portato gli investigatori a concentrare i propri sforzi tra la parte sud della provincia di Roma e la provincia di Latina.
Una volta avuto lo spunto iniziale si è compiuta l’analisi dei tabulati di traffico telefonico e delle celle radio-base nonché servizi di osservazione controllo e pedinamento degli indagati. Il complesso delle attività investigative ha così consentito di arricchire il quadro indiziario oltre che sul furto di Faella su svariati altri colpi. Tutti accomunati dal medesimo modus operandi e tutti aventi ad oggetto autovetture sportive di grossa cilindrata: Range Rover Sport (in 4 dei casi ricostruiti) ma anche Audi Q-5 e Bmw X-6.
Il gruppo era costituito da tre soggetti tutti originari del basso Lazio. L’operazione di oggi, condotta sotto il coordinamento della procura di Arezzo ha portato i carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno a notificare due provvedimenti di obbligo di dimora nei confronti di due dei principali indagati nei confronti dei quali sono stati ravvisati gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione dei furti. I due d’ora in poi non potranno uscire dal territorio dei comuni di Ardea e di Cisterna di Latina dove risiedono. Il terzo indagato è stato invece destinatario di un decreto di perquisizione finalizzato ad incrementare ulteriormente il quadro indiziario.