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Spaccio di droga a Pistoia, arrestati 10 pusher: l’indagine dei carabinieri nata dopo la morte di un 34enne

23 aprile 2021 | 11:46
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Spaccio di droga  a Pistoia, arrestati 10 pusher: l’indagine dei carabinieri nata dopo la morte  di un 34enne

L’uomo aveva perso i sensi proprio dopo che la compagna gli aveva iniettato sul collo una dose di eroina, e non si era più svegliato.

All’alba di oggi (23 aprile)  i carabinieri della Compagnia di Pistoia hanno concluso una vasta operazione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti.

Sono state infatti eseguite 10 ordinanze restrittive nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità nigeriana,arrestati con l’accusa di aver dato vita ad un fiorente mercato di spaccio, che riforniva di eroina e hashish tutto il territorio della piana pistoiese ma principalmente proprio il capoluogo.

Generico aprile 2021

Le indagini dei militari erano iniziate nell’aprile dell’anno scorso, a seguito della morte di un 34enne italiano, deceduto nella sua abitazione a causa di un letale mix di medicinali, sostanze alcoliche e droga.L’uomo aveva perso i sensi proprio dopo che la compagna gli aveva iniettato sul collo una dose di eroina, e non si era più svegliato. Dall’analisi del telefono in uso alla vittima, emergevano contatti e conversazioni inerenti l’acquisto di stupefacenti, e, sulla base di tali elementi, la procura della Repubblica di Pistoia aveva disposto l’avvio di attività di intercettazione telefonica.

Le indagini, hanno così consentito di ricostruire il complesso panorama dello spaccio di eroina nella città di Pistoia.

cc pistoia

Attraverso l’analisi di oltre 30mila telefonate e conversazioni, servizi di pedinamento e appostamenti protratti per più giorni, riscontri e acquisizioni di filmati e fotografie, sono stati documentati circa 12mila episodi di spaccio

Le cessioni avvenivano con una modalità molto simile a quelle di un centralino: gli acquirenti infatti, sempre utilizzando un linguaggio elusivo, contattavano telefonicamente un’utenza a cui rispondeva quasi sempre lo stesso cittadino nigeriano che prendeva le ordinazioni, indicando poi luoghi e orario di consegna che generalmente avveniva nel corso di pochi minuti. Lo stesso centralinista poi indirizzava i vari spacciatori sui luoghi dell’appuntamento per la cessione.

Questo sistema centralizzato consentiva al gruppo di poter sempre soddisfare con rapidità le richieste degli acquirenti, inviando ad effettuare la cessione lo spacciatore effettivamente in possesso della sostanza richiesta e più vicino al luogo di appuntamento.

Per quanto riguarda le modalità di approvvigionamento della droga, i principali fornitori venivano individuati in altri cittadini nigeriani localizzati su Firenze.

Le misure di custodia eseguite oggi, rappresentano l’atto finale di oltre 6 mesi di intense attività di indagine durante le quali gli uomini dell’arma avevano già tratto in arresto in flagranza di reato 3 individui e recuperate diverse dosi di sostanza stupefacente.

L’indagine ha inoltre evidenziato come l’uso di eroina sia tuttora consistente: nel solo periodo delle investigazioni, sono state infatti accertate circa 12mila cessioni per un controvalore economico pari a oltre un quarto di milione di euro.

Nel corso dell’operazione di questa mattina, svolto con il supporto delle unità cinofile di Firenze per la ricerca di stupefacenti, sono state eseguite 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere e una di obbligo di dimora. I reati contestati sono per tutti quelli di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

Inoltre per i due spacciatori individuati quali responsabili della cessione della dose risultata fatale per il 34enne italiano, è stato ipotizzato anche il reato di morte come conseguenza di altro delitto, mentre la compagna che materialmente iniettò la sostanza, è indagata per omicidio preterintenzionale, portando il totale delle persone denunciate a 12 in quanto un assuntore è stato anche denunciato per ricettazione.

Nei confronti di tutti gli indagati sono stati avviati accertamenti di natura patrimoniale e tre di essi, risultati percettori di reddito di cittadinanza, sono stati già segnalati per la revoca di tale beneficio.