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Legambiente premia Prato: è la miglior realtà italiana per tutela e i servizi agli animali

13 aprile 2021 | 16:10
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Legambiente premia Prato: è la miglior realtà italiana per tutela e i servizi agli animali

Presentata oggi la classifica annuale Animali in città 2020″

Legambiente premia Prato nella classifica annuale Animali in città 2020 come miglior realtà a livello nazionale per tutela e servizi agli animali sulla base di 35 indicatori forniti da 1.069 Comuni.

Il riconoscimento è stato conferito in occasione della presentazione, in diretta streaming, del IX rapporto nazionale di Legambiente sui servizi offerti dalle amministrazioni comunali e dalle aziende sanitarie per la gestione degli animali d’affezione e la qualità della convivenza in città con animali selvatici e non.

“Ringrazio gli uffici comunali e le associazioni coinvolte: il premio è frutto di un lavoro sinergico portato avanti nonostante il momento difficile che stiamo vivendo – commenta il sindaco Biffoni –  Anche in questo ultimo anno segnato dalla pandemia il Comune di Prato, grazie alla collaborazione con le associazioni del territorio, ha implementato i servizi a supporto degli animali da affezione e dei loro padroni. In particolare, sin dal marzo 2020 a tutte le persone con animali e prive di rete familiare in grado di supportarli nella gestione, ci siamo fatti carico anche per lunghi periodo di cani o altri animali che le persone non erano più in grado di gestire o perché in quarantena o perché, purtroppo, ricoverate. Un servizio che tutt’ora viene svolto per poter dare a tutti i cittadini almeno la serenità di lasciare i loro amici a quattro zampe in buone mani”.

“Il premio nazionale che Legambiente ci ha conferito, rappresenta motivo di orgoglio per la nostra amministrazione e per la nostra città, e allo stesso tempo uno stimolo per continuare a lavorare per il benessere degli animali e dei cittadini – ha sottolineato l’assessore alla città curata Cristina Sanzò È per questo che stiamo lavorando all’inserimento della Regolamentazione per l’uso delle aree di sgambatura che sarà esaminata a breve in Commissione. Inoltre insieme all’assessorato all’urbanistica e alla Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze stiamo lavorando sia per ripensare lo spazio delle aree di sgambatura secondo anche gli standard internazionali, che per individuare l’area per un nuovo canile attraverso un progetto di fattibilità. E sono molto soddisfatta che abbiamo attivato, insieme alle associazioni, un servizio gratuito di aiuto ai cittadini contagiati e in quarantena per accudire e portare fuori i loro amici a quattro zampe”.

Prato, quindi, unica città in Toscana, prima in Italia, seguita da Modena e Bergamo, classificate, rispettivamente, al secondo e terzo posto.

L’idagine di Legambiente si è basata sui servizi offerti dalle amministrazioni comunali e dalle aziende sanitarie per la gestione degli animali d’affezione e la qualità della nostra convivenza in città con animali selvatici e non. Un tema più urgente che mai dopo un anno di pandemia che ha visto aumentare il disagio economico di una parte della popolazione e che rischia di ripercuotersi anche sui milioni di animali da compagnia che abitano nelle nostre case e riempiono spazi relazionali importantissimi.

“Ci prepariamo ad affrontare una crisi economica e sociale post pandemia – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – che rischia di ripercuotersi anche sui milioni di animali da compagnia che abitano nelle nostre case e riempiono spazi relazionali importantissimi. Senza aiuti concreti, si rischiano scelte dolorose e l’aumento di abbandoni. Prevenire e accompagnare queste difficoltà, con iniziative diffuse, pubbliche e private, sarà essenziale per garantire il benessere a persone e animali”

Dai dati forniti a livello nazionale delle aziende sanitarie sono 226 i canili rifugio in attività per 36.766 posti disponibili, ma al 31 dicembre 2019 erano ospitati in queste strutture 92.371 cani (2,5 volte i posti disponibili).

La media nazionale è di un cane ogni 7,5 cittadini residenti, ma solo il 36,1% dei comuni che hanno risposto all’indagine conosce il numero dei cani iscritti all’anagrafe nel proprio territorio, per un totale di 1.060.205 cani su 7.913.890 residenti.

Alla presentazione del rapporto è intervenuto, tra i tanti, il ministro della salute Roberto Speranza.