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Simula di essere stato gambizzato: denunciato assieme alla sua compagna

12 aprile 2021 | 10:16
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Simula di essere stato gambizzato: denunciato assieme alla sua compagna

È accusato di porto abusivo d’arma da fuoco, la donna di favoreggiamento. È accaduto nel quartiere San Miniato a Siena

Simulano una gambizzazione per coprire la verità: per questo la polizia di Siena ha denunciato per ricettazione e detenzione abusiva di arma da fuoco un giovane 28enne e la compagna 37enne per favoreggiamento personale.

La vicenda risale a qualche notte fa quando alla sala operativa della questura di Siena è arrivata una segnalazione da parte dei sanitari del 118 sul ferimento di un giovane, colpito da un colpo di arma da fuoco sul polpaccio sinistro. Gli agenti delle volanti, immediatamente intervenuti sul posto, nel quartiere di San Miniato, hanno acquisito subito le prime informazioni dalla fidanzata della presunta vittima, convivente. La donna ha riferito alla polizia che mentre si trovavano a passeggio con il cane, per gettare i rifiuti, un colpo di pistola era partito all’improvviso da un’autovettura di colore scuro immediatamente dileguatasi.

Il proiettile, secondo la prima versione fornita dalla convivente, avrebbe raggiunto la gamba del giovane. Quanto riferito dalla donna però non ha convinto i poliziotti della mobile, ai quali i due erano ben noti. Gli agenti si sono subito dopo recati nell’abitazione della giovane che, incalzata dalle domande degli investigatori, ha mostrato loro dove aveva nascosto la pistola, sotterrata nei giardini pubblici nei pressi dell’abitazione, raccontando la vera versione dei fatti, e cioè che il colpo era partito inavvertitamente dalle mani del fidanzato, che stava maneggiando l’arma: peccato che questa, una Bernardelli calibro 7,65, fosse illecitamente detenuta, in quanto denunciata parecchi anni fa come rubata.

Anche il compagno, una volta dimesso dall’ospedale senza gravi conseguenze (il proiettile era entrato e uscito dalla gamba in maniera pulita, senza provocare alcuna frattura ossea), messo alle strette dai poliziotti della squadra mobile, ha confessato quanto accaduto, confermando la versione finale della donna.

Gli investigatori, dopo aver sequestrato l’arma, insieme al munizionamento rinvenuto, per gli ulteriori accertamenti, li hanno pertanto denunciati.