Incendio a Cecina, dopo l’ordinanza del sindaco i rilievi di Arpat

Prelevati campioni di terra per cercare diossine e capire se la zona sia stata contaminata
Dopo l’incendio di sabato scorso (20 marzo) a Cecina che ha coinvolto tubi in pvc, domato dai vigili del fuoco di Livorno, Arpat ha effettuato i controlli.
Le tubazioni, che erano depositate su un terreno adiacente al cantiere di Asa, sarebbero state utilizzate nello stesso cantiere per i lavori di bypass del deflusso delle acque meteo della zona.
Da quanto riferito ai tecnici di Arpat, la colonna nera di fumo è durata circa 1 ora e mezzo e l’area interessata dall’incendio sulla quale erano depositate le tubazioni, (4 circa come riferito dal responsabile del cantiere), di dimensioni circa 35×25 metri, si presentava annerita, con residui di plastiche dell’abbruciamento e bagnata dalle stesse acque di spegnimento assorbite dal terreno.
Gli operatori del dipartimento hanno provveduto a prelevare un campione di terreno superficiale interessato dall’incendio che sarà analizzato dal settore laboratorio dell’Area Vasta Costa per valutarne la contaminazione residua, con la ricerca specifica dei contaminanti del caso, Ipa e diossine.
Vista la giornata di forte vento, di intensità al momento di circa 30 chilometri in direzione nord est, è stata individuata la zona di possibile ricaduta dei fumi in un settore circolare volto verso sud di circa 400 metri di raggio, e valutato il prelievo di vegetazione a foglia larga per saggiare l’eventuale deposizione delle particelle combuste dovute all’incendio, ma tale tipologia di foglie non era presente, in quanto si trovavano nei dintorni campi senza vegetazione, olivi e rovi.
Il sindaco del Comune di Cecina ha adottato, nella stessa giornata di sabato 20 marzo, una ordinanza cautelativa per la tutela della salute pubblica della popolazione interessata dalla dispersione e soprattutto dalla eventuale deposizione al suolo delle sostanze rilasciate nel corso dell’incendio, che vieta almeno fino a martedì 23 marzo la raccolta e il consumo di ortaggi e frutta coltivati nel cono di 400 metri, direzione sud, dal punto di innesco,come meglio individuato nell’allegata cartografia, verso la linea di propagazione dell’incendio in località Paduletto.