Covid, suicidi e atti di autolesionismo in carcere. Il garante dei detenuti: “Il disagio è aumentato con la pandemia”

17 marzo 2021 | 19:20
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Covid, suicidi e atti di autolesionismo in carcere. Il garante dei detenuti: “Il disagio è aumentato con la pandemia”

Fanfani: “A seguito dell’epidemia hanno subito delle forti limitazioni le visite dall’esterno, la presenza del volontariato, i trasferimenti, le iniziative come i corsi di istruzione”

Covid e aumento dei suicidi e degli atti di autolesionismo nelle carceri. E’ il garante dei detenuti ad intervenire sul tema

“Il disagio nelle carceri in Toscana è aumentato a causa della pandemia – afferma Giuseppe Fanfani, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale regionale che, questa mattina (17 marzo) è intervenuto in commissione sanità, presieduta da Enrico Sostegni del Pd, facendo punto sulle attività svolte dal suo ufficio e sulla situazione pandemica negli istituti penitenziari -. A seguito dell’epidemia  hanno subito delle forti limitazioni le visite dall’esterno, la presenza del volontariato, i trasferimenti, le iniziative come i corsi di istruzione. Questo ha aumentato a dismisura la sofferenza in carcere, dove in 14 metri quadri devono convivere due o tre persone”.

Per fronteggiare l’emergenza è stato stabilito che chi entra in carcere dall’esterno debba effettuare una quarantena e, ovviamente, anche chi è positivo debba stare da solo in una cella apposita. Questo ha ridotto ulteriormente gli spazi a disposizione per gli altri.

In Toscana, il numero dei positivi al Covid-19 all’8 marzo scorso erano63 su 3122 detenuti e 19 su 2267 addetti alla sorveglianza. In realtà, i numeri si sono mantenuti bassi per tutto il 2020, fino a quando poche settimane fa è scoppiato un focolaio a Volterra che ha fatto registrare 57 casi di contagio.

“A parte questo episodio i casi contenuti dimostrano che c’è stata attenzione – ha detto il garante. Ma le ripercussioni psicologiche della situazione si sono fatte sentire. Nella primavera scorsa negli istituti del nostro territorio si sono registrati tre suicidi e una morte per cause non del tutto chiarite.A Sollicciano, il carcere fiorentino, lo scorso anno gli atti di autolesionismo sono stati 700, a Livorno 89, a Prato 95. Anche i più giovani sono colpiti: a Firenze, nell’istituto minorile, su 14 minori ospitati ci sono stati 12 atti di autolesionismo e 1 tentato suicidi, a Pontremoli, su 7 ospiti, 2 atti di autolesionismo, 1 tentativo di suicidio e 1 aggressione”.

“Dati drammatici –  ha sottolineato Fanfani che ha anche fatto il quadro delle strutture operanti in Toscana (16 carceri, 2 Rems che hanno sostituito i vecchi manicomi giudiziari, 2 istituti per minori) -. Un quadro complesso anche perché sulle carceri si accavallano competenze di varie istituzioni. A breve sarà presentata la relazione annuale dell’attività del Garante dei detenuti”.