Taglio illegale di 100 piante nel Mugello, nei guai anche una ditta della lucchesia

Elevate sanzioni per 12mila euro
Taglio illegale di 100 piante a Barberino di Mugello: i Forestali denunciano i titolari di due ditte, anche per furto di legname. Elevate sanzioni per 12mila euro.
Gli accertamenti sono stati effettuati in località Poggio alla Mandria, a seguito di una denuncia da parte dell’affittuaria di un terreno, per l’asportazione di piante senza il suo consenso.
I forestali hanno quindi appurato che una ditta della lucchesia, esecutrice di lavori forestali, sulla base di regolari atti abilitativi, aveva in realtà sconfinato su particelle forestali limitrofe, tagliando oltre l’area autorizzata e prelevando il legname per destinarlo alla vendita. Il direttore dei lavori incaricato dalla ditta, che non ha potuto proseguire il suo incarico per ripetute quarantene fiduciarie legate al Covid-19, aveva tuttavia fatto ben presente fin dall’inizio i confini dell’area oggetto di taglio, illustrandoli ed individuandoli preliminarmente, e indicati nella documentazione abilitativa di taglio. I militari hanno effettuato i rilievi volti a quantificare il numero ed il diametro delle piante di conifere e di latifoglie tagliate abusivamente. Dai rilievi è emerso che risultavano tagliate cento piante, per la maggior parte abeti bianchi. Violazione che ha fatto scaturire un verbale amministrativo per taglio in assenza di autorizzazione e la denuncia della ditta committente e della ditta esecutrice del taglio per furto aggravato.
Inoltre erano state tagliate, nell’area autorizzata, una quarantina di piante che dovevano restare a dotazione del bosco (matricine). Per questo motivo sono state elevate altre sanzioni amministrative per più di 10mila euro nel complesso, anche per l’assenza, per quanto riguarda un operaio forestale, del tesserino identificativo previsto dalla normativa regionale.
Il danno patrimoniale derivante dal taglio illegale delle piante, spiega l’Arma, non è limitato al valore degli assortimenti legnosi ricavati ma anche al costo che il proprietario dei terreni deve sostenere per il rimboschimento dell’area.
Il titolare dell’impresa boschiva che ha venduto il legname ricavato dal taglio illegale è stato anche denunciato per aver commercializzato legno o prodotti da esso derivati ottenuti dal taglio boschivo effettuato in assenza degli atti autorizzativi al taglio.