Covid, un anno fa iniziava l’incubo: la coppia ricoverata allo Spallanzani aveva fatto tappa a Firenze

Antonio Mazzeo: "Mai avremmo pensato allora che quel virus avrebbe cambiato cosi radicalmente le nostre vite"

Un anno fa, col ricovero della coppia cinese allo Spallanzani e la dichiarazione dello Stato di emergenza, iniziava l’incubo Covid.

Coppia che, come si ricorderà, aveva alloggiato in un albergo a 4 stelle, vicino alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze. I due, marito e moglie, che erano atterrati a Milano Malpensa, e che avevano noleggiato un’auto a Parma per raggiungere prima Firenze, poi Roma, erano rimasti due giorni nella città gigliata.

“Probabilmente – spiega il presidente del consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo –  mai avremmo pensato allora che quel virus nato da una zoonosi al wet-market di Wuhan avrebbe cambiato cosi radicalmente le nostre vite. Da lì a poco avremmo conosciuto un altro termine, pandemia, e le mascherine e l’amuchina sarebbero diventati oggetti indispensabili”.

“È stato un anno segnato dallo smartworking, il distanziamento sociale, il lockdown, le attività chiuse e il tragico bollettino quotidiano dei morti e dei nuovi contagi – prosegue -.  Da allora sono mancati 88mila 279 italiani, 4mila194 toscani e a tutte le loro famiglie vorrei mandare il mio personale cordoglio e quello del consiglio regionale. Immaginatevi una città intera grande quanto Pisa sparire in un anno: questa è stata la misura del dramma generato dal Covid-19, altro che poco più che un’influenza come continua a sostenere qualcuno”.

“In tutti questi 12 mesi però – conclude –  c’è sempre stato un punto fermo: lo straordinario lavoro svolto da tutti gli operatori sanitari e da chi ha operato in prima linea giorno dopo giorno. Senza il loro impegno, la loro passione e la loro umanità oggi ci ritroveremmo in una situazione ancora peggiore e non possiamo che dirgli ancora una volta grazie. Ma ora, dopo un anno, abbiamo finalmente anche la speranza di un’arma per sconfiggere definitivamente il Covid: il vaccino. Spero davvero che il prima possibile potremo tornare ad abbracciarci, a stringere le mani, a cenare liberamente con gli amici, a riaprire tutte le attività e provare a costruire un mondo migliore di quello che avevamo prima del Covid. Servirà ancora tempo, ma ce la faremo”.

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