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Cronaca
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Conte firma il nuovo decreto. Scatta il coprifuoco dalle 22. Centri commerciali chiusi nei weekend, confermato stop a mostre e musei

4 novembre 2020 | 08:47
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Conte firma il nuovo decreto. Scatta il coprifuoco dalle 22. Centri commerciali chiusi nei weekend, confermato stop a mostre e musei

La Toscana dovrebbe essere classificata come regione verde ma con un peggioramento della situazione potrebbero essere decise ulteriori restrizioni

Coprifuoco dalle 22 alle 5, didattica a distanza al 100% alle scuole superiori, centri commerciali chiusi nei fine settimana e nei festivi. Insieme allo stop a musei, mostre e sale bingo e a una riduzione al 50% della capienza massima sui mezzi pubblici.

Il premier Giuseppe Conte ha firmato nella notte il nuovo dpcm per arginare il contagio da coronavirus: un provvedimento che differenzia le misure tra i territori e le Regioni, a seconda dell’indice di contagio. Stando alle indiscrezioni e agli scenari che in mattinata saranno chiariti, la Toscana – allo stato attuale – sarebbe classificata come zona verde, quindi a più basso rischio. In questo caso scatteranno da domani (5 novembre) e fino al prossimo 3 dicembre le limitazioni più soft del nuovo decreto, ma la situazione se i contagi dovessero aumentare potrebbe sfociare in nuove restrizioni.

Nelle zone rosse infatti – Lombardia, Piemente e Veneto in primis – potranno scattare ulteriori misure restrittive, compresi limiti alla mobilità da e per i territori ad alto rischio, fino a veri e propri lockdown.

Il provvedimento firmato mantiene l’impianto della bozza circolata ieri pomeriggio, di diverso c’è solo la possibilità per i parrucchieri di rimanere aperti anche nelle regioni che saranno classificate come “zone rosse”, cioè quelle con le maggiori restrizioni.

Nel parere espresso ieri sera sul provvedimento, le Regioni avevano ribadito “la richiesta di univoche misure nazionali ed, invia integrativa, provvedimenti più restrittivi di livello regionale e locale”. Nel Dpcm ci sono misure che “destano forti perplessità e preoccupazione” e che “comprimono ruolo e compiti delle Regioni”, attribuendo “al Governo ogni scelta e decisione sulla base delle valutazioni svolte dagli organismi tecnici”, si legge ancora nel parere. Per questo motivo “e’ indispensabile instaurare un contraddittorio per l’esame dei dati con i dipartimenti di prevenzione dei servizi sanitari regionali prima della adozione degli elenchi delle Regioni” caratterizzate da scenari elevata o massima gravità”.