Mufloni del Giglio, animalisti contro il ministro

“No agli abbattimenti: danni all’agricoltura non provati e costi esorbitanti”

Dopo il sostanziale via libera del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin all’abbattimento dei mufloni del Giglio rispondendo a un’interrogazione parlamentare, non si fa attendere la replica dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali).

Che prova a smontare punto su punto le ragioni dell’eradicazione degli ungulati: “Pichetto Fratin ha affermato che i mufloni dell’isola del Giglio sarebbero cacciabili in quanto alloctoni. Ma la rivista scientifica internazionale Diversity ha attestato come i mufloni del Giglio custodiscano un Dna ancestrale ormai perso nella popolazione sorgente sarda, rendendoli ad alta priorità di conservazione. Su questo, il ministro ha risposto che la caratterizzazione genetica non sarebbe esaustiva, ‘in quanto effettuata su un campione estremamente ridotto’. Dunque si aprirebbe il fuoco sui mufloni del Giglio sulla base di un dubbio”.

L’Oipa punta anche l’indice sul costo elevato dell’operazione: “L’abbattimento dei circa 40 mufloni presenti sull’isola del Giglio costerebbe 378.925 euro: quasi 10 mila euro per ogni animale abbattuto. Denaro della collettività, la cui maggioranza è contraria alla caccia. Contrari a questo massacro sono non soltanto gli attivisti – la cui posizione è sostenuta da studiosi, esperti del settore e da diverse associazioni – ma anche la maggioranza degli isolani, i turisti e gli agricoltori che, riuniti nel comitato Save Giglio, smentiscono l’esistenza di danni alle colture causati dai mufloni, come invece si vorrebbe far credere per giustificare la mattanza”.

“Una politica lungimirante, anche nell’interesse economico dell’isola, dovrebbe fare il possibile per individuare degli strumenti capaci di tutelare la vita degli animali nell’ottica di una convivenza pacifica con la nostra specie – osserva il responsabile per la Fauna selvatica dell’Oipa, Alessandro Piacenza. Si imbracciano i fucili per eliminare gli ultimi mufloni del Giglio, che sono gli ultimi del loro genere e abbatterli significa perdere una grande ricchezza in termini di biodiversità”.