“Servono ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti”: Giani e Nardini scrivono alla ministra

In sei mesi in Toscana hanno chiuso più imprese che in tutto il 2023

“L’incontro a cui nei giorni scorsi la ministra del lavoro e delle politiche sociali Calderone ha dato la propria disponibilità, è sempre più urgente. Come le abbiamo scritto servono ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti“. È l’appello che il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore al lavoro Alessandra Nardini rinnovano al Governo riguardo alla crisi che sta vivendo il settore della moda, in occasione della nuova lettera inviata ieri alla Ministra per fornirle i dati relativi alle addette e agli addetti in cassa integrazione in Toscana.

Il prossimo 6 agosto intanto, è previsto a livello nazionale l’incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. In sei mesi in Toscana hanno chiuso più imprese che in tutto il 2023: tra gennaio e giugno, 304 aziende del settore moda hanno cessato l’attività, passando da 10.264 nel 2023 a 9.960 nel 2024. A soffrire di più è la pelletteria. Nel settore pelli, cuoio e calzatura, le ore di cassaintegrazione passate da una media di 200mila nel 2023 a circa 400mila nel primo semestre di quest’anno.

Dalla lettera inoltre, corredata da un foglio di dettaglio sui dati di coloro che percepiscono Cig ordinaria, straordinaria e Fsba, elaborato da Irpet e condiviso con la Commissione regionale permanente tripartita, emerge che in Toscana sono circa 8.160 le persone impiegate nel settore che ogni mese risultano beneficiarie e beneficiari di una misura di ammortizzazione sociale. Un numero che è il risultato della somma delle addette e degli addetti diretti (6.800) e delle dipendenti e dei dipendenti dell’indotto logistica e retail (circa un terzo in più).

“Sono dati – evidenziano Giani e Nardini – purtroppo in crescita negli ultimi mesi, a dimostrazione del perdurare dello stato di crisi, che in misura diversa caratterizza tutti gli ambiti del settore, in particolare cuoio e calzaturiero”. Le informazioni erano state richieste come “contributo conoscitivo” dalla stessa Ministra a tutte le Regioni maggiormente colpite dalla crisi del comparto, dopo l’avvio delle interlocuzioni avvenuto a metà giugno con una lettera del presidente Giani e una lettera dell’assessora Nardini in qualità di coordinatrice della XI commissione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (commissione competente per formazione professionale e lavoro).

Confermata la “piena disponibilità della Toscana a lavorare assieme al livello centrale per individuare gli strumenti più adeguati, per sostenere le imprese a fronte di questo drastico calo della domanda e per salvaguardare professionalità e maestranze che contraddistinguono il settore moda toscano, costituendone uno dei punti di forza”.

“Abbiamo anche istituito in Commissione regionale permanente tripartita – ricordano presidente e assessora – un gruppo tecnico specificamente dedicato a definire, anche sulla base delle misure che abbiamo già adottato con la nuova programmazione Fse o in attuazione del Pnrr, interventi di politica attiva del lavoro e di formazione per imprenditrici e imprenditori, lavoratrici e lavoratori”.

 

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