Impugna le forbici e sequestra “secondini” e medico: tensione nel carcere di Porto Azzurro

L'uomo, dopo atti di autolesionismo, era appena tornato in cella

E’ stato ricoverato all’ospedale di Livorno, per atti di autolesionismo, un detenuto del carcere di Porto Azzurro. Dimesso, e rientrato nel penitenziario, ci ha riprovato, impugnando un paio di forbici, minacciando i “secondini” e un medico e barricandosi con gli ostaggi. 

Lo rende noto il sindacato Sappe.

“Immediatamente soccorso, era stao dapprima inviato nel nosocomio dell’isola e successivamente, viste le preoccupanti condizioni, elitrasportato all’ospedale di Livorno” – si spiega in una nota del sindacato della Penitenziaria -. Appena rientrato in carcere ha messo nuovamente in atto gli stessi gesti compiuti il giorno precedente giustificandoli per il non ascolto da parte del comando e dall’autorità dirigente. Trasferito all’ospedale di Portoferraio, rientrato nel carcere o è piantonato in infermeria. Il medico di turno propendeva di tenerlo sul posto per una osservazione costante, ma all’atto in cui gli è stato comunicato è accaduto l’impensabile. Il detenuto, con uno scatto fulmineo, si è impossessato di una forbice e minacciato i 4 poliziotti e il medico presenti trattenendoli nella sezione, iniziando a rompere delle suppellettili e barricando l’entrata dell’infermeria”.

Solo una solerte mediazione ha evitato il peggio, mentre gli agenti e il medico, sotto choc, sono stati refertati con 20 giorni di prognosi. 

Ancora un volta sia Francesco Oliviero che Donato Capece del Sappe sottolineano: “Stiamo vivendo un’estate di fuoco nelle carceri e servono immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi: espulsioni detenuti stranieri, invio tossicodipendenti in Comunità di recupero e psichiatrici nelle Rems o strutture analoghe”

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