Keu, non solo magistratura. Dal 19 maggio scorso, dopo la pubblicazione in Gaazzetta ufficiale, è divenuta operativa la legge n. 53 che dà il via alla nuova commissione parlamentare. E con nuovi e più ampi poteri e obiettivi: nel mirino c’è anche il comprensorio del cuoio. Si tratta nello specifico della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.

Tra le attività della commissione, alcuni dei prossimi membri hanno già annunciato che sarà trattato anche il caso Keu già oggetto di due inchieste congiunte della Dda di Firenze, una già in fase di udienze preliminari, e un’altra in attesa delle richieste di rinvio a giudizio e della fissazione della data della prima udienza davanti al gup distrettuale fiorentino. La Commissione è composta da diciotto senatori e da diciotto deputati, nominati rispettivamente dal Presidente del Senato della Repubblica e dal Presidente della Camera dei deputati, in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di almeno un deputato per ciascun gruppo esistente alla Camera e di almeno un senatore per ciascun gruppo esistente al Senato.

I componenti sono nominati tenendo conto anche della specificità dei compiti assegnati alla Commissione. “Tramite questa commissione d’inchiesta che ha tra i propri compiti quello di compiere a fini conoscitivi, sopralluoghi o visite negli impianti che si occupano del ciclo dei rifiuti e attività connesse, si dà mandato di verificare che tutto funzioni secondo le normative di legge. Tra queste anche quella riguardante le ceneri e i rifiuti conciari classificati Keu, che riguardano alcune zone della Toscana”. E’ quanto ha affermato Fabrizio Rossi, coordinatore regionale Fratelli d’Italia. I lavori inizieranno a breve e saranno ascoltate tutte le persone che la commissione intenderà fare per far luce sul caso Keu e da tutti i punti di vista.